Bastia

Capannone in fiamme: gravi danni

Dopo l’incendio ciò che resta del magazzino d’abbigliamento verrà abbattuto
Soffitto crollato per il calore. In fumo tutta la merce all’interno
Tra le cause dell’episodio si ipotizza il cortocircuito


BASTIA UMBRA – Sono durate fino alle quattro di mattina le operazioni di spegnimento, messa in sicurezza e bonifica, dell’incendio scoppiato in un fabbricato di circa 400 metri quadrati, di proprietà della Intersport, all’interno del quale vi è un’attività commerciale, la Unisport Srl, con annesso deposito e magazzino per capi di abbigliamento, oggetti e altre attrezzature sportive. I carabinieri della stazione di Assisi, intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco, stanno ancora indagando sulle cause dell’incendio, ma al momento non è stato rinvenuto alcun elemento per ipotizzare un rogo di natura dolosa, una causa che, in un primo momento, non era stata esclusa data la grande estensione dell’incendio. Tre le squadre dei vigili del fuoco, da Assisi e una da Foligno e dalla centrale di Perugia, che pur intervenendo con tempestività non hanno potuto evitare la completa distruzione della struttura adibita a magazzino, le cui parti rimaste in piedi saranno, con tutta probabilità, abbattute al più presto: la prontezza dei pompieri ha comunque evitato che le fiamme si estendessero alla parte di struttura adibita a negozio, ma soprattutto agli altri capannoni, tra cui uno stabilimento per la lavorazione di materiale cartaceo. L’incendio è divampato mercoledì sera, intorno alle 21.30, nel capannone della ditta di articoli sportivi in via San Cristoforo, nella zona industriale di Ospedalicchio di Bastia Umbra, a poche decine di metri dalla quattro corsie: i danni, secondo una prima, e parziale, stima, sarebbero ingenti, ma una quantificazione e al momento impossibile: completamente distrutto, comunque, tutto il materiale e la merce presente in magazzino, tra cui capi di abbigliamento e attrezzature sportive. Nella giornata di ieri, i pompieri, dopo le sette ore di lavoro notturno, hanno compiuto ulteriori sopralluoghi per verificare l’eventuale presenza di focolai ancora accesi ed estinguere completamente il fuoco che ancora covava sotto la cenere e le macerie, come quelle del soffitto crollato a causa del calore: escluso il dolo, l’ipotesi più probabile per spiegare l’incendio resta quello di un cortocircuito elettrico.


Flavia Pagliochini

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