LA SVOLTA L’AZIENDA STATUNITENSE HA ACQUISTATO L’AREA DELLA EX «FERRO ITALIA» |
’, colosso americano delle bio-resine
TEMPI, modi e ricadute sul territorio dell’ operazione sono stati illustrati ieri alla Borsa Merci della Camera di Commercio dal presidente Scheer, presenti anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi e il presidente di Sviluppumbria, Calogero Alessi. «Questo impianto — ha detto il presidente di Cereplast, con un investimento complessivo nei primi tre anni intorno a dodici milioni di euro, produrrà a regime 100mila tonnellate di resine bioplastiche, più del doppio dell’impianto americano (che si trova a Seymour, nell’Indiana)». Buone notizie anche sul fronte occupazionale: il colosso statunitense ha infatti garantito la creazione di 150 nuovi posti di lavoro, fra addetti alla produzione, ricercatori e management. «La resina ‘verde’ — ha fatto notare Scheer — sostituisce il 70 per cento della componente petrolio nella plastica, l’obiettivo è arrivare al 100 per cento. Cereplast vende già sul mercato europeo l’85 per cento della propria produzione, il 45 per cento soltanto in Italia». Rossi e Alessi hanno parlato di una grandissima opportunità per l’Umbria. «L’arrivo della Cereplast in un momento di crisi per l’imprenditoria locale rappresenta una boccata d’ossigeno notevole, con ricadute sull’indotto per tutta la regione». E’ chiaro inoltre che con la chimica «verde», a cui si lega anche il polo ternano della Novamont, l’Umbria che produce gioca una delle sue partite più importanti. Un treno da non perdere, al quale si è aggrappato anche l’Università degli studi, pronta a collaborare con sinergie di cervelli, di saperi e di progettualità.