Bastia

Cannara, 150 posti made in UsaApre la fabbrica ‘Cereplast

LA SVOLTA L’AZIENDA STATUNITENSE HA ACQUISTATO L’AREA DELLA EX «FERRO ITALIA»

’, colosso americano delle bio-resine IL RE della bioplastica Frederic Scheer ha scelto l’Umbria per impiantare un nuovo stabilimento destinato a rifornire il mercato europeo. C’è dunque lo sbarco a Cannara della californiana «Cereplast», una delle aziende protagoniste dellagreen economy americana, specializzata nella produzione di resine sostenibili nate da risorse rinnovabili come il mais, il frumento, le patate, la tapioca e utilizzate per produrre poi vasellame, posate, giocattoli, bottiglie, sacchetti, imballaggi, cannucce, accessori moda e condotti. Da qualche mese, dunque l’azienda statunitense, che ha una sede anche in Germania, ha costituito «Cereplast Italia spa», e si è aggiudicata il bando di vendita della Regione Umbria per l’area che ospitava la «Ferro Italia» a Cannara, a pochi chilometri da Assisi.
TEMPI, modi e ricadute sul territorio dell’ operazione sono stati illustrati ieri alla Borsa Merci della Camera di Commercio dal presidente Scheer, presenti anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi e il presidente di Sviluppumbria, Calogero Alessi. «Questo impianto — ha detto il presidente di Cereplast, con un investimento complessivo nei primi tre anni intorno a dodici milioni di euro, produrrà a regime 100mila tonnellate di resine bioplastiche, più del doppio dell’impianto americano (che si trova a Seymour, nell’Indiana)». Buone notizie anche sul fronte occupazionale: il colosso statunitense ha infatti garantito la creazione di 150 nuovi posti di lavoro, fra addetti alla produzione, ricercatori e management. «La resina ‘verde’ — ha fatto notare Scheer — sostituisce il 70 per cento della componente petrolio nella plastica, l’obiettivo è arrivare al 100 per cento. Cereplast vende già sul mercato europeo l’85 per cento della propria produzione, il 45 per cento soltanto in Italia». Rossi e Alessi hanno parlato di una grandissima opportunità per l’Umbria. «L’arrivo della Cereplast in un momento di crisi per l’imprenditoria locale rappresenta una boccata d’ossigeno notevole, con ricadute sull’indotto per tutta la regione». E’ chiaro inoltre che con la chimica «verde», a cui si lega anche il polo ternano della Novamont, l’Umbria che produce gioca una delle sue partite più importanti. Un treno da non perdere, al quale si è aggrappato anche l’Università degli studi, pronta a collaborare con sinergie di cervelli, di saperi e di progettualità.

Silvia Angelici

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