Assisi Si parla di avvisi di garanzia arrivati negli ultimi giorni ad alcuni fautori del Bando della Parte de Sopra
La magistratura avrebbe aperto un fascicolo dopo le denunce di due partaioli
di SILVIA BARTOCCI FONTANA
ASSISI – I veleni del Bando escono dalla giurisdizione della festa ed entrano in quella ordinaria.
Nuovi Consigli e vecchi dissidi. Denunce, querele, liti e faide sopravvivono al rinnovo delle cariche dei vertici delle Parti. La ventata d’aria fresca dei nuovi Consigli non ha spazzato via l’esalazione velenosa del Bando della discordia che ha ammorbato gli animi, rovinato i rapporti tra le Parti e che starebbe per approdare in un’aula di tribunale. L’auspicato tavolo della pace, promosso anche dai Saggi, alla luce di ciò, appare sempre più improbabile. Una parentesi, quella del Bando, tenuta ancora aperta da responsabilità e mancanze che in una lettera l’ uscente priore de Sotto, Delfo Berretti, tenta di spiegare. Dal temporeggiare dei saggi sui tre ricorsi ancora pendenti, alle sanzioni stabilite e mai eseguite. “A tutt’oggi – rivela Beretti – le decisioni dell’unico organo giurisdizionale della festa non sono state fatte eseguire”, la Parte de Sopra infatti non ha ancora pagato la sanzione di 5.000 euro. Non aiuta il tavolo della pace la figura del nuovo gran cancella-rio de Sopra: protagonista del Bando, sanzionato con la “deplorazione”, non avrebbe mai mostrato pentimento, non sembrerebbe l’interlocutore più qualificato per lavorare al recupero dei tesi rapporti “eppure, rivela ottimista Beretti, di un incontro informale con i vertici avversari “che si sono dimostrati disposti al dialogo”. Se si profila la volontà dei vertici di seppellire l’ascia di guerra e se la rapida e definitiva pronuncia dei Saggi su tutti i contenziosi, secondo Beretti, metterebbe un punto a capo alla vicenda. Grossi nuvoloni neri all’orizzonte potrebbero richiudere lo spiraglio. A ridurre ancora di più i margini di dialogo potrebbero essere gli avvisi di garanzia piovuti negli ultimi giorni su alcuni fautori del Bando. Le denunce formalizzate da due partaioli de Sotto, colpiti dalle ingiurie del Bando, sarebbero state accolte dal magistrato, che ha aperto un fascicolo. Una decisione questa che avvalorerebbe ulteriormente la gravità delle offese. Le denunce dei due partaioli coinvolgerebbero cinque responsabili del Bando de Sopra, non si hanno però conferme sui nomi iscritti nel registro degli indagati.
IL PARTICOLARE
La polemica tra le Parti continua anche su Internet
ASSISI – Lo spirito che ha animato il famoso Bando dei de Sopra è figlio della logica “di chi in ragione di una festa calpesta la dignità di una persona”. La persona stavolta è Delfo Berretti che ha portato all’attenzione dei Saggi la spiacevole vicenda che lo ha coinvolto, “auspico provvedimenti nona tutela mia, ma per il bene della festa”. Berretti si è visto definito “porco di primo ordine,meriterebbe di essere decapitato” e molto altro di peggio, da un noto personaggio della Parte de Sopra, che sulla scia delle imprese che lo hanno portato in passato, per sanzione disciplinare dei Saggi, alla squalifica dal Calendimaggio e da tutte le attività della festa per comportamenti oltraggiosi, ha pubblicato su internet, in una pagina accessibile a tutti, una filastrocca che lui stesso attribuisce al “Principe di Machiavelli”, e che inneggia ad un personaggio tessendone le lodi, ma letta a righe alterne
“ lede pesantemente, l’immagine e l’onorabilità di una persona,tutto questo-spiega Beretti-per il solo fatto di essere priore della parte avversa”.
Vituperio, volgarità, mancanza di ingegno nel bando sono state sanzionate conla squalifica, pari pena a questo partaiolo, è auspicata da molti. Ai saggi la sentenza.