— ASSISI — PARTE DE SOTTO non arretra di un millimetro nonostante gli incontri, i tentativi di conciliazione, gli appelli per salvare il Calendimaggio e l’immagine della città. «E’ venuta a mancare la fiducia nei confronti dell’ente che sovrintende la festa, la presidenza deve dimettersi». Lo ha ribadito Delfo Berretti, con il Gran Cancellario Massimiliano Della Vedova e il Massaro Chiara Del Bianco, argomentando sui motivi che hanno portato a tale decisione,accompagnata dalle dimissioni dell’intero Consiglio di Parte. Detto che la presidenza non è intenzionata a dimettersi, per il Calendimaggio, a poche settimane dalla festa, le strade percorribili appaiono poche: una manifestazione senza una delle contendenti? Un anno di stop? A meno che non intervenga il sindaco Claudio Ricci ad azzerare l’ente, provvedendo magari anche a unarevisione-lampo dello Statuto (individuato come una delle cause dei problemi) e riportando dentro i ‘rossi’; un precedente, però, pericoloso.«La festa oggi va avanti grazie alle garanzie economiche personali del Priore, del Gran Cancellario, del Massaro e non è giusto — ha spiegato Berretti —. I costi sono tanti: sedi, bollette, assicurazioni, mezzi oltre a quanto è necessario per la festa. Ci siamo ritrovati, con il bilancio preventivo 2011 approvato a festa avvenuta, con contributi tagliati su spese già fatte. La taverna poi ha guadagnato meno del previsto e l’ente non ha riscosso un importo di 32000 euro da AssisiSì per la Rocca. Tagli che vengono stabiliti dall’ente, dove i Priori non sono presenti, a scapito delle Parti senza che esse possano minimamente incidere. Mi sorprende che la gravità della situazione non venga colta, per miopia, dalla Parte de Sopra — conclude Berretti — che si trova nella nostra medesima situazione in termini di responsabilità personali».
Maurizio Baglioni
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