Bastia

«Caccia Village» apre e fa il pieno E’ il ‘paradiso delle doppiette’

Bastia: taglio del nastro della kermesse dedicata all’attività venatoria
BASTIA UMBRA E’ AL SUO SECONDO giorno di apertura il «Caccia Village», che rimarrà visitabile fino a domani nei padiglioni dell’Umbriafiere di Bastia. «Il settore venatorio – dicono gli organizzatori – è sicuramente un settore complesso, che richiama spesso l’attenzione politica delle istituzioni ai fini della sua regolamentazione. Peraltro, oggi, la caccia non è più una prerogativa maschile, ma sempre più spesso praticata anche dalle donne; un settore, dunque, che va incontro a continue evoluzioni e aggiornamenti che il Caccia Village raccoglie e per quanto possibile anticipa».
CONFERMATA la presenza delle principali aziende di settore e di tutte le associazioni venatorie locali, che hanno contribuito ad arricchire il ricco programma della tre-giorni, la manifestazione presenta, come sempre, un programma ricco di novità. Ma ecco le iniziative di questa giornata: oggi si susseguiranno, a partire dalle 10 e con termine alle 17, una serie di focus relativi alle tematiche della caccia di selezione. Tra i prodotti di punta, la presentazione del semiautomatico Benelli-Colombo, specificatamente realizzato per le esigenze dei cacciatori di colombaccio. Alle 11.30 si parla di un progetto che è anche l’avvio di un percorso per creare una filiera turistica rivolta agli appassionati cinofili e non solo. Rimanendo in tema di marketing, presentazione dei progressi relativi allo studio della cartuccia a chiusura ogivale per canna liscia.
ARRIVANDO a domenica, tra gli eventi, la premiazione memorial «Ivo Angeli» (17.15 ). Infine qualche numero: nella nostra regione, i cacciatori sono circa 26.700 (il numero di licenze rilasciate), in calo costante negli ultimi anni a causa, tra le varie ragioni, della mancanza di un ricambio generazionale oltre che dei costi. In media, la spesa di ogni cacciatore umbro è, complessivamente di circa 500 euro annui, con una ricaduta non indifferente sull’economia del territorio.
Alla chiusura degli stand,segue la «sagra del cacciatore», con piatti a base di selvaggina.

Exit mobile version