Tv, sedie e vecchi pc a due passi dall’elementare “Sant’Antonio”
ASSISI – Televisioni, sedie e computer buttati alla rinfusa in una delle uscite della scuola elementare Sant’Antonio, quella che dà in via Sant’Agnese: almeno fino a pochi giorni fa, era questo lo spettacolo che si presentava ad alunni e genitori, che – senza voler far polemica – si chiede un genitore se, vista anche l’importanza della raccolta differenziata, non sarebbe meglio differenziare i materiali piuttosto che lasciarli ‘abbandonati’ in quel modo. “Tra l’altro – racconta il genitore – quei pc sono stati acquistati proprio per i nostri figli da enti e privati che non li utilizzavano più: se fossero da buttare, sarebbe forse meglio se la scuola desse un esempio concreto in tema di importanza dell’ambiente differenziando i rifiuti e scartando quelli ‘pericolosi'”. Sempre sul fronte scuola, l’anno scolastico, anche nell’assisano, è stato segnato dai cambiamenti della riforma Gelmini, e sono i consiglieri Francesco Mignani (Udc) e Claudia Travicelli (Pd) a farsi portavoce del disagio dei problemi che incontrato diverse scuole locali, dalla carenza materiale di fogli di carta fino a quella, molto più importante, di professori ed insegnanti di sostegno per alunni disabili. “Dalla scuola sono scomparsi 1600 precari umbri, tagliati a macchia di leopardi senza verificare le esigenze del territorio: sappiamo – spiega Mignani – che l’amministrazione non è l’unico ente competente, ma dovrebbe farsi portavoce del disagio degli istituti scolastici dell’assisano presso la Provincia, facendo sentire le sue ragioni”. Ma oltre alla richiesta, il Comune di Assisi dovrebbe impegnarsi in prima persona: “Recentemente è stata approvata una delibera per ulteriori 60 mila euro per Assisi Concerti – spiega Travicelli – eventi che in molti casi non hanno attirato tanto i turisti, quanto gli assisani che per una sera si sono ritrovati in piazza: invece di pagare oltre 30 mila euro per un singolo cantante famoso, non sarebbe meglio realizzare eventi con band locali e investire subito 10mila euro per dare un sostegno concreto alle famiglie svantaggiate?” Al momento però risposta ai quesiti non c’è proprio.
Flavia Pagliochini
Corriere-2010-09-25-pag21
Quale Dirigente della scuola S. Antonio invito il genitore e la giornalista a prendere le dovute informazioni alla fonte. Così avrebbero conosciuto il perché del deposito: materiale discaricato dall’inventario in quanto deteriorato, in attesa di regolare smaltimento,in forma differenziata, che sarà prelevato dalla ditta preposta. L’Istituto segue le procedure di legge ed è in attesa dell’intervento, con regolare attestato dello smaltimento.Invito la giornalista a maggiore attenzione prima di diffondere notizie inesatte e la informo che gli uffici sono sempre aperti per fornire a tutti i chiarimenti
Il sig. Mignani e la Sig.ra Travicelli, vorrei precisare che se avesse governato la sinistra, forse i tagli alla scuola avvenivano comunque, visto che i soldi non ci sono, a meno che NON SI AUMENTAVANO ANCORA DI PIU’ LE TASSE, e quello di aumentare le tasse è uno sport molto amato dalla sinistra. Ma se i tagli non fossero stati fatti alla scuola, sicuramente in un altro ambito sociale. Comunque in tante scuole fogli, matite e gessi non mancano … chissà perchè ??
Gentile Assessore nonché Dirigente scolastica Aristei,
perchè quale dirigente scolastica non ha dato il buon esempio depositando in modo differenziato già all’origine i beni da smaltire e riposti accuratamente? Perchè se visibili come sono stati descritti nell’articolo, oltre a non dare brutta immagine non erano custoditi a avvicinabili specie da bambini. E poi come padre di un bambino dell’Elementari di Bastia perchè devo fornire materiale didattico alla scuola al posto dell’Ente scolastico e locale preposto?
X Polo: quale Dirigente di Assisi 1 le assicuro che la scuola S. Antonio, ubicata in un edficio molto antico ed al centro storico, fa il massimo per convivere con le tante diverse esigenze. Il materiale non è pericoloso perchè usato dagli alunni, è solo superato o deteriorato dall’uso; quale assessore di Bastia La invito ad informarsi alla fonte, il mio assessorato, o incontrando me. Tutto quello che il Comune è tenuto a dare per legge alla scuola lo ha sempre dato e sempre lo darà. Il Ministero della Pubblica Istruzione deve fare la sua parte, la scuola è statale: purtroppo ultimamente è impegnato nei tagli, di risorse umane e finanziarie. Ma il Comune di Bastia fa molto di più del dovuto: si venga ad informare, farà una bella esperienza.
A “Veritas”. Per il momento ci hanno tagliato “SOLO” gli aumenti degli stipendi per quattro anni (perdita effettiva netta al 2013, Euro 120 per ciascun lavoratore, mentre tutto il resto aumenta). Se queste non sono tasse, chissà cosa sono?
@Domenico Ascani: Vero. Quello che afferma il sig Ascani è vero, ma non si può non dire che in un periodo di crisi come questo, mentre i dipendenti pubblici non rischiano il posto di lavoro e si limitano a non vedere aumentare il loro (scarso per la verità) stipendio, i dipendenti privati (quelli che non hanno perso il posto) vanno avanti con la cassa integrazione che è l’80% dello stipendio, quindi – 20%. C’è da dire inoltre che finita la cassa integrazione che fine faranno?
Quindi tutti i lavoratori, pubblici e privati hanno un salario basso, stanno sopportando grandi sacrifici con una grossa differenza: le tutele sono completamente sbilanciati verso i dipendenti pubblici che non rischiano mai il posto. Dobbiamo anche dire che in alcuni casi gli enti pubblici sono stati visti come “sipendifici” più che erogatori di servizi al cittadino.
Nel pubblico si tende ad inserire più persone possibili (per ovvi motivi di convenienza politica che paghiamo tutti) nel privato il datore di lavoro cerca di assumere il meno possibile per aumentare il suo…
A “shrek”. Sono pienamente consapevole di quanto lei, a ragione, afferma , ma il problema per noi tutti è stare al passo con il costante aumento del costo della vita, e se uno come me ha fatto dei programmi a lungo termine (come il mutuo per la casa), contando su uno stipendio che si fosse adguato come da contratto, sicuramente sarei stato disposto a spendere un pò di più in modo da contribuire in qualche modo al bene comune di cui sopra. I problemi del lavoro sono riconducibili a cattive gestioni sia manageriali che sopratutto politiche, adducendo spesso i fallimenti alla congiuntura economica. Inoltre i tagli nella scuola al contrario di quanto affermato dai vari ministri, non sono stati minimamente spesi nel medesimo ambito scolastico, con tutte le conseguenze che si stanno verificando nella scuola italiana.