Ho il massimo rispetto per chi interpreta con onestà intellettuale il proprio ruolo e la propria professione, ed è lungi da me coinvolgere in un dibattito tutto politico un serio e stimato professionista, poiché la mia polemica pubblica è rivolta – e non potrebbe essere diversamente considerato il mio ruolo – in maniera particolare e specifica al Sindaco e alla sua Giunta.
Il dubbio espresso non solo da me ma anche da tutti i partiti del Centro Sinistra e da una parte consistente della cittadinanza di Bastia è tutto incentrato sulle carenze della “committenza” ed in particolare sul metodo, anzi sulle procedure amministrative seguite dalla Giunta comunale nell’adottare il Piano attuativo che sottende il recupero dell’area dell’ex mattatoio cittadino.
Sebbene io sia stato accusato di giudicare “l’architettura senza averne le competenze per poterlo fare”, credo di avere, non solo l’esperienza, ma anche i mezzi sufficienti per attribuire un grande valore allo sforzo culturale compiuto dal progettista per giustificare un l’intervento in uno spazio di grande pregio per la città, ma anche per criticare le direttive impartite in proposito dall’Amministrazione comunale.
Sono in grado di valutare molto positivamente le argomentazioni portate a sostegno della qualità estetica e dei materiali ecosostenibili da utilizzare nel recupero edilizio, ma quello che contesto è l’idea di realizzare quel progetto in quella area, che, a mio modesto parere, deve avere altre previsioni urbanistiche.
È vero al momento Piazza del mercato appare senza alcuna qualità urbanistica, e, per taluni, forse esagerando, addirittura un’area degradata, ma il punto è che si deve procedere non solo ad un semplice recupero edilizio ed urbanistico con un conseguente recupero di volumi, ma deve diventare uno spazio nuovo e vivibile della città, fruibile per noi tutti ed in grado di contribuire al rilancio dell’immagine e dell’economia della città.
La mia critica è politica ed è rivolta alla attuale maggioranza al governo della città che ha adottato un progetto con la volontà di renderlo esecutivo, senza rispettare le prerogative del Consiglio comunale, e, quel che è peggio, senza tenere conto della volontà complessiva dei cittadini di Bastia, senza quindi tenere conto delle opinioni dell’intera città rappresentata dalle donne e dagli uomini eletti all’interno del Consiglio comunale.
Nel merito giova ricordare alla Giunta comunale, e a questo punto anche all’Architetto Pellegrini, che il nostro Partito assieme agli altri del Centro Sinistra, si è occupato più volte della questione e in data 20 dicembre 2011 ha organizzato un’assemblea pubblica nella Sala Consiliare che si proponeva di coinvolgere la cittadinanza negli approfondimenti e nelle valutazioni che nelle sedi politiche e amministrative si stavano facendo a quella data sul progetto di recupero “area Ex Mattatoio”.
All’assemblea, alla quale peraltro prese parte anche l’investitore privato, numerosi furono gli interventi dei cittadini interessati, che furono ripresi e sintetizzati nelle osservazioni di merito già prodotte e che qui ancora ribadiamo:
• la necessità di mantenere uno spazio aperto e la assoluta la contrarietà alla presenza di una costruzione sia pubblica che privata a ridosso dell’asse via IV Novembre e via Veneto;
• dal recupero dell’ex mattatoio ne deve derivare una destinazione d’uso pubblico più confacente alle esigenze della città rispetto a quelle proposte con l’attuale progetto;
• non si intravedono risposte idonee ad offrire alla città una migliore viabilità con la realizzazione dell’insediamento prospettato.
Queste, e sempre solo queste, sono le argomentazioni prodotte a sostegno delle nostre posizioni e i nostri punti fermi e queste sono le indicazioni che abbiamo suggerito di recepire.
Confermiamo che queste proposte sono assolutamente in linea con l’evoluzione di Bastia e sono anche espressione di una forza politica, quella del Centro Sinistra, che rappresenta la maggioranza dei cittadini di questa città.
Mi chiedo come mai queste osservazioni non siano state non solo recepite ma neanche ascoltate da chi dice con molta enfasi che questo progetto “è stato presentato con più soluzioni, in più sedute pubbliche aperte ai cittadini e a confronti con gli amministratori”.
A questo punto, rivolgendomi all’architetto Pellegrini, mi sento di osservare che forse la sua “committenza illuminata” non è proprio tale!
A cosa serve incontrare i cittadini se poi non si ascoltano?
Inoltre, a proposito delle “scelte adottate nella stesura del progetto” nutro delle forti perplessità sulla destinazione mista di Biblioteca comunale e commerciale del nuovo edificio che si dovrà costruire sulla Piazza del Mercato. Mi sembra superfluo rimarcare che la compresenza e la commistione di funzioni pubbliche e istituzionali con attività commerciali riproporrebbe problematiche già oggi esistenti.
Infine ritengo che sia sbagliato che, dopo diversi aggiustamenti, la scelta definitiva abbia dislocato le volumetrie in funzione e a vantaggio degli interessi, seppur legittimi, di chi propone il Piano di recupero e non tiene conto delle problematiche connesse alla mobilità cittadina in generale.
Io non discuto sulla “qualità estetica degli edifici e la qualità dei materiali utilizzati”, e sul raffinato ragionamento condotto per giustificare le scelte urbanistiche e architettoniche proposte, anzi riconosciamo benissimo i pregi dell’intervento ma le ragioni sopra esposte ci portano a fare ben altre considerazioni.
Comunque voglio sperare che sia riconosciuto anche a noi il diritto alla critica e che nessuno abbia da obiettare in proposito, nel rispetto di una tradizione e di una pratica peraltro a lungo esercitata dalle attuali forze di governo nella nostra città.
Riteniamo che la critica costruttiva e propositiva così come la stiamo conducendo noi del Centro Sinistra sia un nostro diritto e un nostro dovere, anzi, la consideriamo un valore della democrazia sempre e comunque, senza distinguere chi ha o non ha “la competenza per poterlo fare”.
Il Segretario PD
Vannio Brozzi