Il punto debole-«Nel centro storico noi del centrosinistra non siamo stati in grado di veicolare e far passare il nostro messaggio»
di PIERPAOLO BURATTINI
BASTIA UMBRA – Nel sentire comune di avversari ed estimatori, la sinistra bastiola da anni viene raffigurata nei modi spicci e l’aria gioviale di Vannio Brozzi. Il curriculum d’altronde dice tutto: ex sindaco, ex consigliere regionale e un recente passato da amministratore delegato Fcu. Per alcuni è il totem da abbattere per altri il saggio nocchiero a cui affidarsi. E oggi di fronte alla sconfitta alle amministrative di giugno da lui condotte con i gradi di segretario comunale, non si tira indietro: «Non siamo riusciti a far passare il nostro messaggio di novità e una fetta importante della città, penso al centro storico, ha deciso di premiare iI centrodestra: nonostante questo credo che le nostre critiche a questa Amministrazione restano valide: Bastia attraversa una crisi economica durissima e chi commercial slip and slide governa non ha ricette all’altezza della situazione». Forse nella sconfitta hanno pesato anche In divisioni “storiche” all’interno del PD: «Con la crisi dei partiti i personalismi sono esplosi – sottolinea – e riguardano tanto il centrosinistra che il centrodestra, detto questo le responsabilità della sconfitta sono nostre ed inutile starci a girare intorno». Quanto al futuro, Brozzi, veste i panni del “riservista”: «Abbiamo perso usa il Pd ma messo in campo una nuova classe dirigente, questo in fondo era il mio compito da segretario comunale, ora tocca ad altri andare avanti: ho chiuso con i ruoli operativi, per me potrà esserci solo un ruolo di “riservista”». Non ci sono rancori ho conti in sospeso da saldare: «Non ho mai fatto politica con il risentimento, ho fatto errori e cose buone senza mai personalizzare». Ma Brozzi guarda al Pd anche sulla scena regionale e non fa sconti come farebbe un padre con il figlio molto amato: «Per sopravvivere bisogna cambiare, non possiamo essere più il partito dei “garantiti” e dei “beneficiati” e mi auguro che il segretario regionale Leonelli – continua possa imprimere questa svolta positiva; la sconfitta su Perugia é anche il frutto del modo in cui ci percepiscono i nostri elettori; abbiamo pagato certi sbagli sul fronte della riorganizzazione delle aziende partecipate e penso a Gesenu e Umbria Mobilità».
Poi, inevitabilmente, lo sguardo cade sulle elezioni regionali che saranno il tema dominante dei prossimi mesi. Brozzi, ha assisto in prima persona, e in qualche caso da protagonista, a scontri epici dentro il partito: uno su tutti l’avvicendamento di Bruno Bracalente con Rita Lorenzetti: «Un’altra storia e un altro partito, ora tutto è cambiato anche se a mio avviso non sempre in meglio». Quanto al presente Brozzi si augura che «il Pd non si divida nuovamente sul candidato presidente, perché sarebbe una vera sciocchezza che si potrebbe pagare cara. Io non sono un fan sfegatato della presidente Marini ma guardandomi intorno – conclude non vedo dei fuoriclasse in grado di rivoluzionare il quadro. Mi auguro che si vada uniti e soprattutto che si parli agli umbri di quello che intendiamo fare nei prossimi anni». Vannio Brozzi resterà in finestra vestendo i panni del “riservista”? Sorriso: «Ne riparliamo».