Bastia

Bravi:«L’esportazione è troppo bassa» Lombardi: «Vogliamo contare di più»

 BASTIA INCONTRO AL VERTICE TRA CGIL E AMMINISTRAZIONE COMUNALE 
 
— BASTIA —
SI È SVOLTO un incontro, promosso dalla Cgil, con gli amministratori comunali del comprensorio Assisi-Bastia incentrato sui risultati di un’analisi demografica, economica e sociale riguardante il territorio. Il sindacato, guidato dal segretario provinciale Mario Bravi, ha evidenziato la necessità che, a difesa degli interessi comuni, gli enti locali si assumano un ruolo di protagonisti.


L’INVITO, che era stato preannunciato la scorsa estate dalla Cgil nel presentare il programma di rilancio dell’attività sindacale, è stato accolto favorevolmente dal sindaco di Bastia, Francesco Lombardi sottolineando che la richiesta di una nuova cultura politica nell’approccio alle politiche del territorio deve favorire sinergie tra gli stessi enti locali, il sindacato ed altre componenti della società. Il sindaco ha poi parlato del problema della rappresentanza: «Questo è un territorio che ha un forte deficit di rappresentanza, rischiando, con ciò, una sottovalutazione di quanto sta avvenendo in termini positivi e negativi nelle sue componenti industriali e sociali».


OGGI IL COMPRENSORIO Assisi-Bastia non ha alcun rappresentante nel Consiglio regionale dell’Umbria, rispetto ai tre-quattro consiglieri degli anni Novanta, ad eccezione del seggio in quota Forza Italia ottenuto da Massimo Mantovani nei mesi scorsi, a seguito delle dimissioni di Rossi, eletto nel Parlamento nazionale. Il sindaco di Bastia ha quindi sollecitato il sindacato a riempire questo vuoto e fare di questo territorio un’area di sperimentazione nella quale, partendo da una situazione comunque positiva in termini occupazionali e socio-economici, si possa ragionare in termini strategici sul cosa fare per i prossimi anni.


I DATI presentati dalla Cgil evidenziano che a fronte di una propensione molto forte a fare impresa ed all’autoimpiego (nella zona di Bastia – Assisi esiste un’impresa ogni quattro abitanti), questo territorio però concorre all’export regionale solo per il 6 per cento.
m.s.

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