Il personaggio Bastiolo, 64 anni: “Gli inizi? La nostra pista era la strada e gli spogliatoi non esistevano”Lo sportivo per eccellenza, un’atleta eclettico e un tecnico poliedrico, mai focalizzato su una sola disciplina, ma a 360 gradi del mondo dello sport. E’ un identikit liofilizzato di Giovanni Bratti, vera istituzione dello sport bastiolo e non solo. Nato proprio nella sua città a pochi chilometri da Perugia, nel gennaio del 1936 Bratti si è sposato con Patrizia dalla quale ha avuto tre figli. Nel mese scorso è stato premiato con la Targa d’argento dal Coni provinciale, per i risultati raggiunti in tutti questi anni di lavoro: “All’inizio della cerimonia ero tranquillo – afferma Bratti – ma poi mi sono emozionato. Questa targa rappresenta un riconoscimento al mio impegno nel mondo dello sport in tanti anni”.
PERUGIA – Un pianeta, quello dello sport, che Bratti conosce a menadito, per una frequentazione lunga più di mezzo secolo, all’interno del quale, ha lavorato in diversi settori: “Ho cominciato a praticare lo sport subito dopo la seconda guerra mondiale – dice – quando con gli amici si stava sempre in giro per i vicoli di Bastia. All’età di sedici anni mi sono avvicinato al calcio, giocando a mezzala destra oppure da difensore centrale. Erano i tempi eroici della Quarta serie, vere battaglie in campo e fuori. Durante un allenamento nel 1955 mi sono spaccato il crociato ed è terminata la mia esperienza calcistica”. Un episodio che avrebbe potuto demoralizzare molti, ma non Bratti che invece s’iscrive all’ Isef di Perugia, e comincia un’avventura fantastica tra nuoto, atletica e pallamano: “Siamo a metà degli anni Sessanta, e dopo essermi sposato, arriva anche la laurea con 110 e lode. Divento subito professore di educazione fisica a Santa Maria degli Angeli, e fondo l’Associazione di atletica leggera. Nel frattempo divento anche istruttore di nuoto e di nuoto salvamento, vincendo il Campionato regionale a Passignano (1968). In quell’anno divento anche assistente tecnico della Nazionale dei Salti a Roma, una bella parentesi di sette anni”. Un’epoca nella quale allenarsi era una vera impresa, in strada o in campagna. Di quel periodo Bratti ha un aneddoto curioso: “L’atletica leggera si praticava senza strutture, la nostra pista era la strada con i laterizi, e gli spogliatoi non esistevano. Poi finalmente cominciano i lavori alla pista di Bastia, ma durante la realizzazione mi accorgo che era troppo lunga rispetto ai canonici quattrocento metri. Era enorme, più di quattro-centocinquanta metri. Feci notare al geometra l’errore, e mi rispose che era meglio avere più spazio per allenarsi. Quei cinquanta metri sono diventati il nostro campo d’allenamento”. Sono anni pieni di soddisfazioni, con il terzo posto di Anna Maria Paffarini ai Campionati nazionali Allievi di Siena (1971), il primo posto nei 100 metri di Mauro Fabbri al Campionato Italiano Allievi (1973), il titolo nazionale della 4×100 femminile categoria Cadette dell’Asalb Bastia con il tempo di 50,67 (1983), e il titolo italiano a Torino di Chiavini Anna Paola nei 60 metri ostacoli Indor (1983). Alcuni problemi di salute spingono però Bratti a virare sulla pallamano, e anche qui arrivano nuovi successi: “Problemi al cuore mi costringono ad avvicinarmi a questo sport, una disciplina completa. Alla guida della rappresentativa umbra ho centrato anche la vittoria al Trofeo delle Regioni nel 1986”. Il mondo dello sport è ancora l’ambiente di Giovanni Bratti, che collabora con la società d’atletica Asalb di Bastia. Bratti prova a spiegare il segreto del suo successo: “In carriera ho fatto tanti stage, conoscendo anche Vittori, il padre dell’atletica italiana. Mi hanno aiutato molto gli studi di psicocinetica e psicoterapia. In tutti questi anni ho allenato e educato con il movimento, cercando di conoscere prima la persona e poi l’atleta. Inoltre ho fatto del divertimento sempre la mia base di partenza”. E visti i grandi risultati ottenuti, Giovanni Bratti deve essersi divertito molto in carriera.
Alfonso Barbadoro
Giocatore di calcio, allenatore di nuoto, atletica e pallamano
UN GRANDEEEE!!!! Unico difetto……è del Torino.
AUGURI PROFESSO’!!!!!
UNA PREGHIERA… a chi di dovere… il Nostro Amico Prof. G.BRATTI, ha dato l’anima e
ogni momento della sua vita, per dare visibilità anche nazionale a molti, tantissimi, Atleti Bastioli, allenando temerariamente in spazi non idonei, in posti angusti e innaturali per poter vivere veramente e giornalmente il mondo dell’Atletica, promesse su promesse, dalle passate “amministrazioni di sinistra”….. risultato atutt’oggi aspetta un reale riconoscimento, con la realizzazione di uno spazio dedicato e specifico.
Una considerazione: possibile che non si senta il bisogno di “gratificare” un personaggio di tanto spessore umano e tecnico, con un incarico di appoggio professionale all’assessore di riferimento …… Auguri PROFESSORE