Bastia

Braccio di ferro su «Casa Chiara» La soluzione sembra più vicina

BASTIA UMBRA SI CERCA UN ACCORDO CONDIVISO  LA QUESTIONE dell’uso dei locali dell’associazione Santa Chiara che un mese fa ha messo in allarme soci e parrocchiani con la lettera del parroco che evidenziava le difficoltà economiche, potrebbe sbloccarsi quanto prima. L’associazione, infatti, che utilizza i locali su concessione della confraternita proprietaria dell’immobile lasciato in eredità alla parrocchia, potrebbe arrivare a decisione concilianti con le dure esigenze finanziarie. Se la parrocchia ha un debito complessivo di 470mila euro e l’onere di un mutuo sull’immobile di Casa Chiara per 30mila euro l’anno, l’associazione invece vanta un bilancio in attivo. «Sia chiaro — spiega il presidente dell’associazione Casa Chiara Giorgio Giulietti — noi siamo interessati a una soluzione positiva e condivisa, purché ci sia data la possibilità di esprimerci. Finora siamo stati ignorati nella trattativa tra parrocchia e Comune». L’ipotesi su cui si lavora da mesi prevede che i locali al piano terra dell’immobile, oggi usati da Casa Chiara, siano dati in affitto al Comune per le esigenze dell’università libera. Ecco perché una decisione va presa rapidamente dai soggetti che operano sul fronte della proprietà per consentire al Comune la programmazione dell’attività dell’università qui o in altra sede. «Il 4 settembre si terrà il consiglio dell’associazione — ricorda Giulietti — con il rinnovo degli organi. Non posso decidere prima di quella data, tuttavia raccomanderò la massima attenzione. Dal giorno successivo alla riunione e con i dirigenti dell’associazione, chiunque siano, si potrà arrivare ad una decisione condivisa, costruita però con vero spirito costruttivo».  
 
 

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