Bastia

Botero: felice di tornare qui ad emozionarmi davanti a Giotto

L’OMAGGIO di Assisi a Fernando Botero in occasione degli ottant’anni (il 19 aprile), il tributo dell’artista colombiano a Giotto, suo ‘maestro’. «Nel 1952 sono giunto in questa città per ammirare gli affreschi di Giotto. E’ stato lui infatti a rivoluzionare l’arte dando ‘volume’ e profondità alla pittura, superando un modo di dipingere piatto, fatto di simboli. Anch’io, sin da giovanissimo, ho cercato la ‘volumetria’ nella pittura, a livello di intuizione, e l’incontro, allora, con Giotto rappresentò una grande emozione. E anche l’altra sera, al cospetto degli affreschi della Basilica di San Francesco, ho vissuto momenti intensi». Così Fernando Botero presente ieri all’inaugurazione, a Palazzo Monte del Frumentario, della mostra «I Gessi di Botero. Retrospettiva 1973-2012». E’la prima volta in assoluto che i ‘gessi’ del maestro colombiano, dai quali sono state poi realizzate le statue bronzee, vengono esposti; un saggio per conoscere il «Boterismo», caratterizzato dall’interpretazione di uomini, animali, nature morte e paesaggi con volumetrie esagerate e insolite, di grande eleganza e leggerezza. Nell’allestimento curato da Zeno Zoccheddu, sono 76 le opere collocate sui quattro piani dello storico edificio nel cuore di Assisi alle quali si aggiungono 39 disegni, di grandi e medie dimensioni tutte da ammirare in una cornice unica. In piazza del Comune, a dare il segno della presenza di Botero in Assisi (la mostra rimarrà aperta sino al 31 agosto), stato collocato il «Cavallo», bronzo monumentale realizzata nel 1999. «Sono nato pittore e dipingo da 65 anni — ha aggiunto —, mentre mi sono avvicinato alla scultura negli anni ’70. Poter esporre i miei ‘gessi’ è un’occasione unica: rappresentano l’originale, l’autentica ispirazione creatività dell’artista. Il mio stile? Vuol rappresentare l’intensità che si trova nella vita e nel mondo che ci circonda: una dona, una mela, un cavallo ‘grandi’ vogliono far cogliere la grandezza, l’intensità che racchiudono e che qui, a Monte Frumentario trovano un ambiente speciale». «Spazi e opere d’arte danno vita a una grande armonia, quasi che fossero stati pensati gli uni per le altre», ha aggiunto il sindaco Claudio Ricci in occasione dell’inaugurazione che ha visto la presenza di Juan Manuel Prieto e Cesar Manuel Velasquez Ossa, rispettivamente ambasciatore della Colombia a Roma e presso la Santa Sede, padre Giuseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento, degli assessori Fabrizio Bracco e Stefano Feligioni per la Provincia di Perugia che patrocinano la mostra curata dall’associazione Arte Internazionale. Ed è stata una giornata speciale per Botero, che ha firmato tantissimi autografi festeggiato poi con una grande torta raffigurante una sua opera. Il taglio del nastro era stato preceduto da un incontro fra il maestro colombiano e il giornalista Francesco Giorgino svoltosi al Nun Assisi Relais & Spa museum, presente il sindaco Ricci; un’occasione per conoscere direttamente la vita artistica del maestro.
Maurizio Baglioni

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