INTERNET ancora una volta cattiva maestra, capace di far breccia sui giovani, spesso ingenui e sprovveduti, incapaci di valutare i pericoli; con conseguenze terribili, irreversibili, che segnano per tutta la vita. All’origine della vicenda che ha portato alla drammatica esplosione dell’altro pomeriggio nella campagna fra Assisi e Santa Maria degli Angeli, che ha ferito gravemente tre giovanissimi, F.M e D.A. diciottenni di Bastia e V.G. diciassettenne di Bosco, potrebbero esserci dei filmati presenti su un notissimo canale per video amatoriali, assai seguito dai giovanissimi. I tre avrebbero tentato di realizzare, seguendo le indicazioni proposte sui video presenti in rete, un superpetardo (utilizzando polvere pirica prelevata da botti denominati ‘magnum’, di libera vendita), con effetti disastrosi. I tre, nel pomeriggio di sabato, dopo aver raggiunto l’area pic-nic del percorso verde lungo il Tescio, avrebbero vuotato polvere pirica da numerosi ‘magnum’ per introdurla in un cilindro di alluminio lungo una decina di centimetri e largo tre, con tanto di tappo a vite. Il dramma si sarebbe verificato quando hanno deciso di pressare la polvere in modo da rendere l’ordigno artigianale più efficace.
LO SFREGAMENTO ha provocato la tremenda esplosione che ha ferito i tre adolescenti e che sono ricoverati al Santa Maria della Misericordia di Perugia, in stato di choc, attorniati dai familiari e dagli psicologi dell’Azienda ospedaliera perugina. Il quadro clinico, all’indomani della deflagrazione, si è delineato in maniera netta e ancora più grave di come era emersa sino dalle prime ore. F.M., il più grave, ha avuto amputata la mano destra e ha perso un occhio devastato dalle schegge dell’ordigno che stava realizzando: è ricoverato in Oculistica e sarà visitato dal dottor Massimo Massarella, specialista della mano dell’Azienda ospedaliera che dovrà valutare come intervenire sull’arto mutilato. La ragazza, V.G. è stata operata nella giornata di ieri al seno per limitare i danni inferti dalla deflagrazione. Il terzo giovane, D.A. è in cura nel reparto di Otorino: ha i timpani perforati che gli stanno procurando la sordità (che potrebbe essere momentanea, con margini quindi di miglioramento) e diverse ferite lacero contuse.
SULLA DRAMMATICA vicenda stanno indagando i Carabinieri del Comando Compagnia di Assisi, coordinati dal capitano Andrea Pagliaro, che hanno acquisito testimonianze, ascoltato i ragazzi feriti, raccolto, insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Assisi ogni traccia lasciato sul luogo dello scoppio, una zona alberata lungo ‘percorso verde’ che costeggia il Tescio, dove sono presenti tavoli e panchine di legno; su uno di questi il terzetto si era messo a svuotare i ‘magnum’ e a riempire il cilindro: inequivocabili i segni dell’esplosione oltre alle scatole e agli involucri dei ‘magnum’ svuotati. In un primo tempo militari e pompieri, alla luce delle fotoelettriche, hanno tentato di recuperare la mano del ragazzo, ma è stato vano in quanto l’esplosione l’ha spappolata, con i brandelli finiti anche a cinquanta metri dal punto dello scoppio e perfino su un albero. Per una vicenda che pare nata come semplice divertimento, ma saranno le indagini a dare meglio il senso della vicenda e chiarire cosa intendessero fare i tre una volta completato l’ordigno. A dolore, alle menomazioni e alle ferite rischia di aggiungersi anche un aspetto giudiziario. Gli inquirenti stanno valutando se i tre dovranno rispondere del reato di fabbricazione e detenzione di materiale esplodente.
Maurizio Baglioni
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