MARIA MAZZOLI
Umbriafiere, ma non solo fiere. L’unico spazio espositivo in Umbria adatto ad ospitare manifestazioni fieristiche ed eventi di grandi dimensioni è quello di Bastia Umbra. Un’intuizione di Lodovico Maschiella, una realtà innovativa nata dalla trasformazione, avvenuta nel 1997, dell’originaria Agriumbria, l’associazione di enti pubblici e associazioni di categoria. A partire da quello che si è rivelato l’anno della significativa svolta, la struttura è diventata uno dei primi enti fieristici nazionali ad assumere la caratteristica di Spa. Sui risultati e sugli sviluppi futuri di Umbriafiere interviene Lazzaro Bogliari, alla presidenza del centro fieristico
umbro dal 2002.
“Umbriafiere ha chiuso un anno particolarmente intenso. Accanto alle manifestazioni classiche ormai consolidate nel calendario, dalla mostra Agriumbria fino alla mostra dell’antiquariato, all’elettronica e al regalo, l’anno 2006 ha toccato anche il picco delle attività collaterali”.
La struttura è molto ampia, questo consente anche un’estrema flessibilità.
“Sì, il potenziale è grandissimo e credo che gli spazi debbano essere sfruttati a 360 gradi, anche perché quando si organizzano eventi che richiamo un certo numero di persone in Umbria non esistono realtà adeguate come questa.
Nel corso del tempo il programma si è arricchito di numerose iniziative di carattere congressuale.
“Già da alcuni anni l’Umbria ha avuto una realtà convegnistica importante, ma in particolare nel 2006 si è avuto un picco enorme, un’evoluzione positiva evidente. Lo scorso anno abbiamo incentivato tutta questa serie di iniziative, eventi alternativi alle fiere”.
Ad esempio?
“Oltre ai meeting aziendali di alcune tra le imprese più importanti della nostra regione e di fuori, abbiamo avuto due importanti convegni: un grande convegno medico tenutosi nel mese di ottobre 2006 e l’assemblea nazionale dell’Anci, l’evento che ha visto riuniti tutti i comuni italiani, che per la prima volta si è svolto a in Umbria”.
Stiamo parlando di due eventi che hanno avuto una grande risonanza.
“E’ stato un ottimo risultato, sia per il tipo di servizi che sono stati attivati sia per l’allestimento e la logistica, frutto di grande organizzazione ed esperienza maturata in 39 anni di attività del centro”.
Nell’ambito delle iniziative che vengono organizzate presso il centro è importante anche la collaborazione di società esterne.
“Di certo il contributo di altre realtà specializzate nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione di servizi collaterali è fondamentale e ci permette di fornire tutto ciò che è necessario e di farlo al meglio, ovviamente attraverso il nostro coordinamento.
Quali sono, secondo lei, i riflessi che una struttura di queste dimensioni, e con tale capacità organizzativa, può avere non solo sulle città vicine ma anche sull’intero tessuto economico regionale?
“Va posto in evidenza il fatto che tutte queste iniziative generano economie indirette molto importanti. Solo per fare un esempio lo scorso anno, da gennaio a febbraio abbiamo valutato, con dati certi, oltre 400mila presenze nel centro fieristico. Questo significa che molti di questi visitatori che hannno preso parte ad eventi, manifestazioni fieristiche e convegni anche di carattere nazionale, hanno portato in Umbria economie importanti. Solo nel mese di ottobre, sempre riferendomi ai due grandi convegni, sono arrivate nella regione più di 10mila persone e nel mese di ottobre alberghi, ristoranti e tutta l’attività ricettiva nel suo complesso ha avuto dei benefici. Dalla valutazione da noi effettuata risulta siano stai riempiti gli alberghi fino ad un raggio di 40 km. Da Perugia fino Foligno, Assisi in particolare.
Una realtà innovativa che, oltrettutto, ha il vantaggio di trovarsi in una posizione strategica tra il capoluogo regionale ed Assisi appunto, città nota a livello internazionale. “Credo che la struttura possa contare sull’indiscussa vocazione imprenditoriale e commerciale di Bastia Umbra e contemporaneamente sul fatto di essere ben servita dalle vie di comunicazione, anche nella prospettiva dell’ulteriore potenziamento dell’aeroporto di Sant’Egidio”.

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