OSPEDALICCHIO DOPO LE NUMEROSE SEGNALAZIONI I clienti insieme alle prostitute non erano stati registrati IN QUELLO che era ormai diventato un albergo a luci rosse nessuno registrava i nomi degli occupanti di alcune camere «proibite». Stanze che la notte si popolavano di prostitute e di persone che si conoscevano in internet, e che si davano appuntamento in quella struttura di Ospedalicchio. I carabinieri si erano accorti che c’era qualcosa di strano, non c’è voluto neppure troppo a scoprire quello che succedeva lì dentro. Un uomo, durante il blitz, ha provato a giustificarsi: «…Chi è questa giovane? Certo che la conosco, è la mia fidanzata». Falso, non sapeva neppure come si chiamava.
L’unica ad esser finita nei guai — hanno spiegato i militari della Compagnia di Assisi — è una romena di 41 anni, responsabile legale dell’albergo.
Contro di lei la procura di Perugia ha aperto un fascicolo, in cui risulta indagata per le omesse registrazioni che invece comunemente avvengono.
I dati anagrafici di coloro che alloggiano negli alberghi, per regola, vengono trasmessi allle forze di polizia.
In questo caso, invece, secondo quanto è stato spiegato, non avveniva esattamente in questo modo. Nessuno dei sedici clienti identificati dai carabinieri è risultato iscritto nell’elenco della reception. Tra le persone identificate dall’Arma ci sono quattro donne che hanno ammesso di svolgere il lavoro di prostituta.
PROBABILMENTE — sono ancora in corso accertamenti — in quell’hotel venivano portate avanti anche relazioni «clandestine», rapporti extraconiugali che godevano di un valore aggiunto: l’impossibilità di essere «tracciati». Ossia, risulta che nessuno si è incontrato lì perché non esiste nessun documento scritto in grado di provarlo. Prerogativa che in alcuni casi potrebbe favorire la scelta di un hotel anziché di un’altro. Una sorta di concorrenza sleale, non propriamente in termini giuridici, seppur col rischio del blitz.
Che, puntuale, è avvenuto e ha provocato anche un certo imbarazzo da parte delle persone controllate. Gli accertamenti della Compagnia assisana, diretta dal capitano Andrea Pagliaro, sono iniziati qualche settimana fa in seguito alla segnalazione di quello che è stato definito «uno strano movimento».
di ENZO BERETTA
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