Bastia

Biomasse, il Comitato torna farsi sentire

Ambiente Gli aderenti hanno incontrato il sindaco Ansideri per fare il punto della situazione
Il Comitato contesta la delibera fatta il 7 di maggio dalla Regione sulle distanze
BASTIA- Dopo la lotta vittoriosa contro la nascita di un impianto a biomasse, il Comitato di Costano torna a far sentire la sua voce. Alcuni suoi rappresentanti (Antonio Cavarai, Lucio Raspa, Stefania Segatori, Massimo Felici e Paolo Esposìto) hanno incontrato il sindaco Ansiderì e l’assessore all’Ambiente Fratellini. Il tema che ha caratterizzato il faccia a faccia? La preoccupazione del Comitato rispetto «alle nuove norme regionali sull’installazione dì tali ecomostri ambientali e per mettere a fuoco altre problematiche legate al proprio territorio». A questo proposito il Comitato sottolinea che «la giunta regionale, con delibera del 7 maggio, esecutiva dal 21 giugno, dì colpo ha cambiato le carte in tavola rispetto alle distanze che tali impianti debbano avere dai siti censiti come valore storico nei territori, avvicinandoli ad essi in maniera marcata, 300 metri invece di 500, e rimettendo in discussione tutto l’impianto su cui sì era retto il diniego pronunciato dalla Conferenza di servizio dì Bastia alla ditta proponente l’ impianto a Costano».
Per questo motivo, sottolinea il portavoce del Comitato Lucio Raspa «nell’ incontro con il sindaco sono state rappresentate tutte le preoccupazioni per la nuova norma regionale e il Comitato ha riproposto la necessità di tirar fuori dai cassetti comunali e rendere esecutiva la delibera adottata pochi mesi fa all’unanimità dal consiglio comunale sulla necessità di adottare un Piano energetico ambientale comunale, che definisca i limiti, e allo stesso tempo le possibilità, che il territorio comunale di Bastia può offrire per dotarsi o meno dì impianti per la produzione dì energia rinnovabile». Su questo punto, il sindaco Ansideri, fa sapere di essersi «attivato contattando il consigliere Brozzetti, che ha proposto il Piano energetico comunale, invitandolo a mettere a punto un progetto esecutivo che, avendo il presupposto di una spesa contenuta, possa essere approvato rapidamente e in tempi brevi sottoposto all’esame del Consiglio». Questo il quadro.
di MATTEO BORRELLI

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