Bastia

Biogas, l’affaire all’Unesco

Il sindaco di Assisi sottoporrà il caso anche al Ministero
COSTANO Il fronte si allarga, la battaglia contro la costruzione di  un impianto a biogas nel territorio di Costano non vede più soltanto il contrapporsi dei residenti nella frazione all’azienda costruttrice e al placet del sindaco di Bastia, Ansideri.Il quale ha specificato:«Laddove non esistono controindicazioni che vadano nel senso di mettere a repentaglio le condizioni di salute degli individui e le condizioni dell’ambiente circostante,le attività economiche,soprattutto in momenti di particolare depressione economica come l’attuale, devono nascere per creare ulteriori occasioni di sviluppo».Ieri, con una nota ufficiale,è sceso in campo al fianco dei costanesi anche il primo cittadino di Assisi,Claudio Ricci. Siccome l’impianto, pur sorgendo nel territorio di Bastia è prossimo alla frazione assisana di Tordandrea il primo cittadino della città serafica ha fatto sapere che: «Il parere espresso dal Comune di Assisi,negativo sul piano paesaggistico-ambientale e in linea con le perplessità e il parere negativo espresso della Soprintendenza,verrà rappresentato (vista la vicinanza con il Sito Unesco) presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Commissione nazionale italiana Unesco e la Sede internazionale Unesco di Parigi».La vicenda della centrale a biomasse vede, quindi, schieramenti fondati più sul merito della questione che su colori politici. A riprova di questo c’è il fatto che sul fronte dei perplessi, per non dire contrari, troviamo sia un sindaco di centro-destra che il Pd.Ecco cosa ne pensa il Pd di Bastia:«Diamo pieno appoggio e sostegno all’iniziativa promossa dal Consigliere regionale del partito, Smacchi, alla sua interrogazione in Regione sulle questioni relative al biodigestore di Costano. La sospensione del procedimento sembra piuttosto l’ennesima scusa,dell’amministrazione Ansideri,per temporeggiare sulla decisione se installare o no il biodigestore a Costano, tentando addirittura di passare la patata bollente alla Regione che al riguardo, noi crediamo non abbia nessuna responsabilità sulla vicenda». 

di FRANCESCA BENE

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