Chiesto il rinvio a giudizio per la maestra e la titolare: abbandono di minore


Contestano la ricostruzione accusatoria e sono pronti a difendersi davanti al giudice le maestre incriminate.
«E’ un asilo modello — sottolinea l’avvocato Nerio Zuccaccia che assiste Orologio —. Il pm non ha ritenuto neanche di procedere a sequestro dei locali perché era tutto a posto». 
 


di ERIKA PONTINI
— PERUGIA —
MORIRE all’asilo ad appena tredici mesi soffocato dal vomito.
Lo strazio di una famiglia e le presunte ‘colpe’ delle maestre sono arrivate davanti al vaglio del giudice Marina De Robertis che dovrà stabilire se quello del piccolo Edoardo Maestrelli fu abbandono di minore come sostiene il pubblico ministero Daniela Isaia che ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo la procura infatti Rosita Orologio titolare dell’asilo nido «Piccole Orme» di Bastia e l’educatrice Lara Panzolini avrebbero abbandonato il bimbo: «fatto dal quale ne derivava la morte per asfissia acuta da inalazione di materiale estraneo, secondaria a vomito verificatosi durante il sonno».
Ieri mattina in aula la famiglia, costituita parte civile, ha chiesto la citazione del responsabile civile — la Piccole Orme snc, società che gestisce l’asilo — e l’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 29 maggio.
I fatti avvennero il 13 marzo scorso in una struttura per l’infanzia da molti apprezzata. Secondo la ricostruzione accusatoria la mamma aveva accompagnato Edoardo all’asilo intorno alle 15.30. Intorno alle 16.20 al bimbo veniva data la merenda e poi lo mettevano a dormire. Circa mezz’ora dopo — secondo il racconto della maestra — lo trovava in posizione supina con il volto imbrattato di materiale biancastro. Di lì l’immediato allarme. Secondo la donna Edoardo era ancora vivo quando lo prese in braccio, tentando di rianimarlo. Ma nè l’arrivo del pediatra, né quello del 118 riuscivano a far nulla per strapparlo alla morte.
L’autopsia, eseguita dal dottor Gualtiero Gualtieri concludeva per una «insufficienza respiratoria acuta secondaria ad aspirazione di materiale alimentare in corso di vomito avvenuto durante il sonno. Va sottolineato — rileva il medico legale — che nei lattanti e, in genere nei bambini al di sotto dei due anni possono concorrere nel facilitare la condizione asfittica le dimesioni ridotte delle viee aeree sia con meccanismo sinergico spasmi bronchiali riflessi facilitati dalla ipersecrezione mucosa, condizione quest’ultima di frequente riscontro in bambini affetti da virosi come nel caso in discussione». Risulta dalla consulenza tecnica che nei giorni precedenti il bimbo aveva accusato tosse e vomito. Secondo la ricostruzione del pm però se le maestre non lo avessero lasciato solo il piccolo si sarebbe salvato. Panzolini è difesa dall’avvocato Fausto Terranova.

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