Bastia

Bimba morta per febbre, anche l’Asl vuol vederci chiaro

Assisi, dopo i nove iscritti nel registro degli indagati continuano le indagini interne dell’ospedale


Varata una commissione per valutare l’operato dei medici e infermieri


ASSISI – Una commissione interna della Asl 2 di Perugia per valutare l’operato dei medici e degli infermieri che si sono occupati della piccola Lousiana, la bambina di undici mesi deceduta ad Ancona in modo misterioso, dopo essere stata ricoverata per una febbre sospetta all’ospedale di Assisi.
Una vicenda che ha portato il pubblico ministero di Ancona, Rosario Lioniello, ad iscrivere nove persone nel registro degli indagati.
Si tratterebbe dei medici e degli infermieri che hanno esaminato la bambina sin dal momento del suo ricovero in ospedale.
Nomi che corrispondono alle persone, i medici di guardia e gli infermieri, in servizio quella sera del 6 marzo quando Louisiana venne portata dai genitori nel nosocomio di Assisi per una febbre sospetta.
Secondo indiscrezioni si tratterebbe in particolare di un medico e di nove infermieri. I carabinieri di Assisi, su ordine della procura di Ancona, hanno infatti acquisito il registro delle presenze per individuare le persone che erano in servizio e che si sono occupate della piccola.
Insieme a questi fascicoli sono state anche sequestrati i vari documenti, tra cui la cartella clinica, per capire quali sintomi presentava e quali sono state le cure prestate alla bambina.
“Si tratta di un atto dovuto per permettere alle persone coinvolte nella vicenda di difendersi e poter avere accesso agli atti. Al momento – afferma il pubblico ministero Lioniello – non abbiamo riscontrato alcun tipo di negligenza da parte del personale medico di Assisi, almeno da quanto emerso dalle cartelle cliniche e dagli altri documenti in nostro possesso. Attendiamo i risultati dell’autopsia per chiarire definitivamente come sono andate le cose e quello che sia realmente avvenuto nell’ospedale della città di San Francesco e soprattutto se ci siano eventuali responsabilità esterne e a chi siano attribuibili”.
Soltanto l’esame del corpo della piccola, infatti, potrà fugare ogni dubbio sulle cause della morte e, di conseguenza, anche su come sono andate le cose quella famosa sera.
L’autopsia è stata effettuata ieri pomeriggio dai medici legali di Ancona e, quindi, serviranno ancora alcuni giorni prima di conoscere con esattezza i risultati.
Insieme all’indagine effettuata dalla magistratura, sta andando avanti anche l’inchiesta interna della Asl.
“Oltre agli accertamenti, abbiamo nominato una commissione di esperti e tecnici – afferma Donatella Seppoloni, direttore sanitario della Asl 2 – che dovranno verificare tutto quello che è avvenuto in ospedale dalla famosa sera del 6 marzo, quando Louisiana è arrivata in ospedale con una febbre sospetta, fino al momento del suo ricovero nell’ospedale di Ancona dove la piccola è deceduta. Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie ed esaminando ogni dettaglio. Certo – continua – anche in questo caso sarà determinante il referto dell’autopsia che servirà a chiarire definitivamente le cause della morte della bambina e a stabilire eventuali responsabilità”.
“Come azienda sanitaria abbiamo escluso sin da subito che la bambina sia stata affetta da una forma di meningite fulminante e ora – dice ancora la dottoressa Seppoloni – stiamo attendendo i vari risultati degli esami sulla bambina per poter portare avanti anche le nostre interne che sono episodi doverosi quando, in un ospedale si verificano casi gravissimi come questo, con una tragedia inspiegabile come la morte di una bambina di 11 mesi”.
La morte di Louisiana è infatti la seconda tragedia con cui i suoi genitori devono fare i conti. Tre anni fa la madre rimase incinta e partorì un bambino che morì poche ore dopo la nascita per cause inspiegabili. Un caso di morte bianca, dissero i medici.
Proprio per questo motivo si erano spaventati maggiormente quando la bambina ha avuto quella febbre inspiegabile per la quale l’hanno portata in ospedale e ricoverata per gli accertamenti. Il suo stato di salute, dopo una tragedia del genere, provocava fortissime apprensioni nei genitori della bambina.
E adesso il papà e la mamma di Louisiana, entrambi di origine albanese e residenti a Bastia da molto tempo, chiedono di conoscere la verità e di sapere cosa abbia provocato la morte della loro piccola.
Sono stati loro a presentarsi dai carabinieri di Ancona e a sporgere ufficialmente la denuncia che ha fatto partire l’inchiesta della magistratura e che ha portato ai nove avvisi di garanzia.
Ai carabinieri hanno raccontato di aver portato la bambina, per essere visitata nel reparto di pediatria, riaperto da pochi giorni dopo un paio di mesi di chiusura.
Lì i medici hanno stabilito di ricoverare la bambina per tenerla una notte sotto osservazione da parte del personale medico. E proprio durante la notte è accaduto qualcosa che ha fatto peggiorare la bambina al punto da costringere i medici a trasferirla prima a Perugia e poi ad Ancona dove la piccola è arrivata in fn di vita.

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