Bastia

Bilancio, l’ok dal Consiglio Lista Bartolini non ci sta Scontro aperto tra Romoli e Cianetti sulle alleanze

ASSISI PATRIZIA BUINI LASCIA IL SUO GRUPPO  CONSIGLIO comunale all’insegna del fattore ‘b’: bilancio, Buini, bartoliniani, Belardoni. Il massimo consesso cittadino, su relazione dell’assessore Moreno Massucci, ha approvato l’assestamento di bilancio 2010; passaggio importante per la traballante situazione politica. Ma la seduta e la votazione hanno avuto aspetti. Patrizia Buini, all’inizio, ha annunciato il passaggio dalla Lista Bartolini al gruppo misto e ha votato l’assestamento. I due bartoliniani, Simonetta Maccabei e Gabriele Rio sono usciti dall’aula come Stefano Pastorelli (Lega); Lanfranco Lollini (La Destra) si è astenuto mentre a favore si sono espressi Lunghi e Mignani (Udc). Ad agitare le acque la questione Belardoni, l’assessore in quota alla Lista Bartolini. Lumi sul suo futuro l’hanno chiesti Rino Freddii (Pdl) e Simonetta Maccabei; Claudia Travicelli (Pd), che già aveva sollevato la questione, e Franco Matarangolo (Mongolfiera) hanno annunciato una mozione. Ma clima elettrico anche nel centro sinistra, fra Edo Romoli (Pd) e Carlo Cianetti (candidato sindaco di «Buongiorno Assisi!»). «Carlo Cianetti, candidatosi furbescamente mentre il Pd era impegnato nel confronto del congresso comunale per l’elezione del segretario, ha superato il segno del civismo politico, travolgendo le regole morali del confronto e del rispetto dovuto ai partiti ed alle persone — dice Romoli —. L’arroganza dei suoi comportamenti, lo ha spinto prima a desiderare che non fossi eletto segretario del Pd poi a travisare l’intesa raggiunta tra le forze del centrosinistra, la volontà, cioè, di trovare un accordo politico con l’Udc, fondamentale per vincere le elezioni e governare bene Assisi». «Il geometra Romoli non riesce a tollerare l’idea che ci sia una coalizione di persone e partiti che ha deciso, insieme a me, di mettersi a disposizione della città con animo sereno e generoso — ribatte Cianetti —. Il nostro è un atteggiamento umile, ma fermo: da sempre chiediamo al Pd di ragionare insieme e insieme di scegliere un candidato. Ma il Pd da due anni è impegnato in congressi nazionali, regionali, provinciale, comunali, in primarie, elezioni interne ed elezioni esterne. La mia decisione di metterci la faccia e di cominciare la campagna elettorale nasce in questo contesto. Non abbiamo alcun problema a fare un passo indietro qualora vi sia un candidato gradito a tutto il centrosinistra. Non abbiamo nessun problema a continuare a lavorare qualora esca dalle primarie un candidato diverso da me. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di nessuno, tantomeno  dell’Udc».
M.B.  
 Nazione-2010-11-28-Pag15
 

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