Bastia

Bettona: Ragazzino picchiato e insultato dai bulli

Bettona Vicenda scoperta dai carabinieri grazie alle segnalazioni di altri studenti – Tre giovanifra i 14 e i 15 anni denunáatiper lesioni e ingiurie

BETTONA – Dalle prese in giro ‘bonarie’ alle ingiurie vere e proprie, arrivando addirittura alle lesioni personali con ferite giudicate guaribili in oltre sette giorni: a commetterle nei confronti di un coetaneo, tre minorenni di età compresa tra i 14 e 15 anni, denunciati dai carabinieri della stazione di Bettona – guidati dal maresciallo Giovanni Marco Rizzo – per lesioni personali ed ingiurie. Vista l’età dei giovani coinvolti i militari mantengono il più stretto riserbo sull’identità e la scuola frequentata dai protagonisti della vicenda, di certo c’è che i tre, nel corso dell’anno scolastico, avevano più volte preso di mira un loro compagno di classe: dall’insulto sporadico e che poteva passare anche come una ‘banale’ presa in giro si è passati agli insulti veri e propri, fino ad arrivare all’aggressione fisica, quando (in un caso) hanno provocato alla vittima ferite giudicate guaribili in oltre sette giorni. A dire basta alle vessazioni, dei veri e propri episodi di bullismo, sono
stati gli altri studenti dell’istituto, “che – spiega il capitano della compagnia di Assisi, Andrea Pagliaro – con coscienza ed intelligenza hanno recepito quanto più volte ribadito dagli insegnanti e dagli stessi carabinieri nel corso delle conferenze sul tema della legalità”. Grazie alle testimonianze dei ragazzi e della vittima, i militari bettonesi del maresciallo capo Giovanni Marco Rizzo hanno denunciato i tre minorenni, di età compresa tra i 14 ed i 15 anni, per lesioni personali ed ingiurie. Diversi, nel corso dell’anno scolastico, gli incontri
che i militari della compagnia di Assisi e delle locali stazioni hanno fatto nelle scuole del comprensorio: al centro degli incontri tematiche d’attualità come la droga ed il cattivo uso di internet, ma anche il bullismo, con i militari che hanno invitato gli studenti a rispettare
compagni ed insegnanti, ma anche a segnalare alle famiglie e ai docenti eventuali episodi sospetti.
Flavia Pagliochini

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