Bastia

Benessere fa rima con business

Oggi il via alla rassegna “Vitae” a Bastia. L’Umbria brila sempre più nell’affollata galassia di proposte
Molti imprenditori ci investono. E lo spot di Berlusconi rilancia la regione


Ha talmente giovato il benessere “Made in Umbria” al presidete Berlusconi da fargli guardare con le lenti rosa questa regione – “non è bellissima, è più che bellissima”-, al punto da assucurare ai big locali del Pdl che potrà, un domani (daverro prossimo?), diventare diventare meno rossa, forse perfino azzurra.
Effetti sorprendenti del benessere, nel caso del Cav ritrovato nel celebre e celebrato centro Marc Mességué di Melezzole. Ma l’hanno scoperto tutti, ormai, anche se ognuno Benessere lo declina secondo il proprio alfabeto del saper vivere e, soprattutto, secondo le proprie tasche. E, in questo fine settimana, potrà cercare la formula che più gli si addice alla rassegna “Vitae”, che sta per qualità della vita. Si tiene a Bastia, ed è una fiera-evento giunta con successo alla seconda edizione. Non a caso. La moda del benessere dilaga, è una meta, seppure
non ancora uno stile di vita, che è da sempre nella testa dei vip ma ora anche del ceto medio: uomini (sempre di più) e donne, giovani (in continuo aumento) e over 60. E si coniuga con un altro termine, finito in disuso: la lentezza, nel senso di Kundera. Ovvero darsi tempo. E l’Umbria, che è predisposta alla requie e al relax, complici i santi, il paesaggio e i borghi storici, con una sessantina di centri benessere in provincia di Perugia e una ventina in quella di Terni (a più o meno stelle), brilla in una galassia sempre più affollata.
In molti su questa parola magica, che non solo giova a corpo e mente ma fa anche business, attraendo turismo, hanno investito. Imprenditori umbri, che hanno diversificato la loro attività, o hanno continuato una attività di famiglia. Sono le Spa del benessere, dove Spa non vuol dire Società per azioni, ma è l’acronimo di Salus per aquam. Che non è una novità, bensì un repechage dall’antica Roma.
Ne dà conto, in un’inchiesta – “Benessere, Bellezza, Business”: le 3B del successo” -, la rivista di Confindustria Umbria, “Valore”: ha effettuato un check up sull’esperienza di otto centri tra i più importanti della regione. Risultato? In quanto ad offerta, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Thermo sudoration? Water Pilates? Secret? O più semplicemente Reiki, Rebalancing, Flower Massage, Hot Stone, Shiatsu? O ancora, e perché no?, Ayurveda, doccia nebbia alla maracuja e menta piperita, Hammam rituale? Un sudario romano, invece della sauna finlandese? O forse un massaggio di coppia? Non c’è problema. E, se non si propende per l’Oriente, c’è sempre un bagno rigenerante in acquee sulfuree, una sudata in grotta, percorsi vascolari.   La domanda? “Chi va in un centro benessere vuole in primo luogo sentirsi coccolato e a suo agio, come fosse a casa propria”. E la sfida sta nel “riuscire a buttar via le chiavi della macchina, indossare un pullover, un paio di pantaloni e staccare la spina”. L’Abc del successo di un centro? Si può sintetizzare così: “cordialità, professionalità, tecnologia, attenzione ai dettagli, tenersi fuori dalle mode ma offrire sempre qualcosa di molto speciale, non ingannare l’ospite con metodi alla Vanna Marchi”.
Avanti tutta, dunque, alla ricerca del tempo (eventualmente) perduto. Il benessere abita qui, garantisce lo spot presidenziale.
MARCELLA CALZOLAI

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