Bastia

Bastia, un’identità fondata sul lavoro

La laboriosità dei bastioli, dal commercio alle industrie del primo dopoguerra

BASTIA UMBRA – “Terra amata rinomata pel bicchiere e il buonumor”, così recitava, nella prima metà del ‘900, il poeta Eschini per definire una comunità viva ed allegra, dove gli scherzi e le feste rappresentavano un elemento fortemente identitario. Ma sicuramente la caratteristica che ha distinto maggiormente Bastia, ben al di fuori dei confini cittadini e regionali, è stata la sua laboriosità e la capacità di fare impresa. Già nei primi anni del secolo scorso i Bastioli si dedicavano al commercio del bestiame, commerciando bovini e suini in diverse parti d’Italia e addirittura fuori dei confini nazionali, come dimostrano gli acquisti di cavalli in Ungheria per le forniture all’esercito. Queste fiorenti attività impiegavano negli anni ’50 ben 800 addetti, potendo anche contare sul mattatoio che lavorava tutti i giorni, e spesso anche di notte, per rifornire di carne i mercati di Roma e Milano. Dopo il primo conflitto mondiale anche l’industria comincia a muovere i primi passi. Le Officine Franchi ed il Conservificio Lolli sono le prime imprese, vere e proprie, che nacquero, seguite dal Tabacchificio Giontella ed ancora dalla Spigadoro Petrini, già presente nel nostro territorio con l’attività molitoria dal 1822. La presenza di queste imprese sviluppò anche un’agricoltura di pregio, rivolta ai prodotti che rappresentavano la materia prima per le aziende di trasformazione. Soprattutto la presenza industriale ha creato un circuito virtuoso che ha favorito lo sviluppo delle imprese artigiane in tutti i settori, in specie quelle legate all’edilizia, vero vettore economico portante, per la costruzione delle abitazioni di una cittadina che in cinquanta anni ha triplicato la propria popolazione. Da citare la presenza, dagli anni ’70 in poi, di numerose imprese tessili, settore che negli ultimi anni ha conosciuto momenti di crisi a causa delle delocalizzazioni delle produzioni nei paesi dell’est europeo e dell’estremo oriente. Nel periodo a noi più vicino da sottolineare la crescita della Isa, della Concetti, della Ciam e di tante altre realtà che costituiscono un vero e proprio “sistema industriale ed artigianale”. Ora Bastia, che nel passato è sempre riuscita a riassorbire senza forti traumi la dismissione di significative attività, si trova in una fase in cui occorre fare di nuovo appello alle proprie capacità di adeguamento alle difficoltà ed esigenze dei tempi in così rapida mutazione. C’è da augurarsi che il vecchio spirito di iniziativa e di coraggio sappia ancora guidare le scelte più opportune.

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