Bastia

Bastia, un incontro per denunciare la schiavitù minorile

La dura realtà della Cambogia nel libro di Scarpati: Il rumore dell’erba che cresce”
BASTIA UMBRA – Prostituzione minorile, pedopornografia, mercato del sesso e schiavitù dei bambini. Questa la realtà della Cambogia, denunciata da Marco Scarpati nel libro “Il rumore dell’erba che cresce”, e resa nota da Letizia Taroni e Fabio Bellumore, membri dell’Ecpat che lunedì sera, a Bastia, hanno preso parte al dibattito “Da schiavi a bambini”.
Orrori che non fanno parte solo degli Stati dell’est asiatico, ma che sono all’ordine del giorno anche nel nostro Paese, in cui, come ricorda l’assessore alla Cultura Rosella Aristei, “il corpo, anche per un bambino di nove anni, è concepito come un oggetto del tutto separato dalla mente”. “Il mostro numero uno da combattere – fa presente il giornalista Giuseppe Moscati – è la “scarsa informazione”. L’occhio della telecamera  che decide di spegnersi di fronte a tanta atrocità”. Un demone che deve essere sconfitto e spetta soprattutto ai media portare avanti questa battaglia facendo in modo che questi orrori non vengano dimenticati. “Mi è mancato il respiro – dichiara Fabio Bellumore – quando, mentre camminavo su un marciapiede in Cambogia un uomo mi ha fermato per indicarmi dei locali dove minorenni si prostituivano. Lì per un bambino vendere il proprio corpo è come vendere il cocomero per strada. Ed è questa “normalità” che dobbiamo combattere”. In Umbria molte scuole, come l’Istituto Giordano Bruno di Perugia, stanno collaborando con l’Ecpat per sensibilizzare i ragazzi in tema di prostituzione minorile. Anche il sindaco di Bastia Ansideri e l’assessore Aristei, hanno intenzione di intraprendere questo percorso coinvolgendo, non solo le scuole ma anche le stesse famiglie. Quello di Letizia e Fabio non è un grido di rassegnazione ma di speranza. Speranza in un mondo migliore in cui l’erba che cresce non viene calpestata, ma contemplata, nutrita, educata.

di FEDERICA FAMIANI

Exit mobile version