BASTIA UMBRA SOLLECITATI INTERVENTI REGIONALI

NON PUÒ TROVARE soluzione nei confini comunali il problema dell’inquinamento delle acque sotterranee nel territorio di Bastia che ha raggiunto livelli allarmanti, secondo le indagini condotte dall’Arpa.  Negli ultimi mesi la situazione della contaminazione da sostanze organo-alogenate si è andata aggravando con l‘estensione dell’inquinamento dei pozzi, sia all’interno del territorio comunale, sia nei territori dei Comuni confinanti. Il sindaco Stefano Ansideri (nel tondo), oltre ad essersi attivato con ordinanze cautelative di divieto d’uso idropotabile dell’acqua proveniente da pozzi privati (l‘ultima emanata il 5 marzo 2010), ha deciso di sollecitare tutti i soggetti interessati alla costituzione di un tavolo interistituzionale.
La richiesta è stata inviata alla Regione Umbria, alla Prefettura e alla Provincia di Perugia, ai sindaci del Comuni di Assisi, Bettona e Torgiano, al Noe dei carabinieri di Perugia per la tutela dell’ambiente, oltre ad Arpa regionale e Usl 2, enti che già seguono da vicino l’evoluzione della situazione.
ANSIDERI manifesta la preoccupazione che le recenti indagini svolte dall’Arpa hanno evidenziato un allargamento del fenomeno inquinamento, con la possibilità concreta che le fonti di inquinamento siano molteplici. Nell’iniziativa vengono coinvolti anche i sindaci dei Comuni limitrofi, perché è tutt’altro che remota l’ipotesi che la contaminazione delle acque riguardi anche i loro territori. Il tavolo interistituzionale tecnico-politico ha l’obiettivo di affrontare in modo organico e adeguato questa problematica, con le risorse tecniche e le specifiche competenze a disposizione dei soggetti interessati.
m.s.�
Nazione-2010-03-13-Pag12.pdf

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