L’INTERVENTO del sindaco Ansideri mirato a dare essenziali chiarimenti sull’eliminazione delle new slot dai centri sociali e a chiudere una vicenda che si trascina ormai da più di un mese, ha invece ridato spunto alla signora Laura Felicioni del Circolo Arci di Borgo I Maggio di tornare sull’argomento anche con qualche novità. Secondo lei il dialogo non è l’aspetto più importante di questa vicenda, quanto quello giuridico che sarebbe interamente a favore dei circoli. Se non avverrà qualcosa di nuovo l’epilogo più probabile sarà il ricorso alla magistratura per dirimere un problema che prima di essere giuridico è di grande rilievo sociale. Il vero merito di questa polemica, spesso stizzosa, è forse di aver riaperto il dibattito pubblico dopo molti anni di silenzi sull’impatto dei centri sociali comunali rispetto alla realtà della comunità bastiola. Temi molto in voga negli anni ’70, quando si cominciò a parlare e a realizzare queste strutture che, secondo i proponenti, avrebbero dovuto svolgere un ruolo di aggregazione sociale in tutti i quartieri, soprattutto in una realtà di immigrazione come Bastia. Oggi, quale il ruolo e quali i limiti dell’azione dei centri sociali in una realtà che, nonostante sia profondamente cambiata rispetto a 30 anni fa, registra un fenomeno di migrazione, non più limitato a movimenti umbri, ma moltiplicato per dieci rispetto agli anni Settanta.
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