Pozzi inquinati, non è stato un episodio isolato L’EMERGENZA dei pozzi inquinati non è un fatto episodico, ma rischia di diventare una situazione che potrebbe ripetersi. E’ la preoccupazione manifestata l’altra sera nell’assemblea pubblica convocata dal sindaco Stefano Ansideri per spiegare l’ordinanza del 4 dicembre con cui ha vietato l’uso domestico dell’acqua dei pozzi privati in località San Lorenzo perché l’Arpa ha rilevato la presenza di tetracloroetilene in misura superiore ai parametri consentiti dalla legge. E’ la seconda emergenza idrica in soli tre mesi: prima in via precauzionale ad ottobre è stato vietato l’uso potabile dell’acqua dei pozzi per il timore che fossero inquinati dalla fertirrigazione dei campi. In quest’ultimo caso, invece, la causa inquinante è un prodotto usato dalle lavanderie di cui ancora oggi non sono state individuate le origini. L’amministrazione comunale si è attivata con l’ordinanza e ora facendosi parte attiva perché i proprietari di 30 pozzi dell’area possano allacciarsi all’acquedotto pubblico. Potranno farlo, ha sottolineato il sindaco, con uno sconto del 25% sulle spese purché facciano domanda simultaneamente consentendo alla società Umbra Acque di intervenire una sola volta per tutti. Le agevolazioni sono state garantite dal direttore di Umbra Acque Roberto Bacoccoli, presente all’incontro con i cittadini. L’area è in costante osservazione, avendo interessato anche i carabinieri del Noe, mentre l’Asl ha effettuato prelievi in tutti i pozzi e l’esito delle analisi, a cura dell’Arpa, saranno note entro dicembre.

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