ISTITUTO comprensivo sì, istituto comprensivo no. Questo il dilemma al centro dell’assemblea di martedì sera nella residenza comunale per iniziativa della giunta Ansideri che ha voluto aprire un confronto pubblico sul futuro della scuola a Bastia. L’ispettore tecnico dell’ufficio scolastico regionale Sabrina Boarelli ha spiegato l’origine dell’istituto comprensivo nato nel ’94 per far fronte con progetti condivisi a situazioni di possibile spopolamento scolastico, in particolare nelle zone montuose e nelle isole. Oggi il ‘comprensivo’ è un’altra cosa, ha detto, mirato a garantire la continuità tra le diverse scuole (dalla materna all’elementare, dalla media alle superiori). I partecipanti, insegnanti e dirigenti scolastici hanno espresso pareri diversi. Perplessi la gran parte, contrari alcuni perché temono che il ‘comprensivo’ possa cancellare gli attuali livelli di qualità. Il vice sindaco Rosella Aristei, che è anche dirigente scolastico, ha insistito sulla necessità di decidere gli assetti anche per programmare interventi di edilizia scolastica all’altezza delle vere necessità per migliorare anche l’attività didattica. L’assessore all’urbanistica Luca Livieri ha rilevato l’urgenza di decidere presto.�
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Nazione-2010-03-11-Pag14