il Sindaco Paola Lungarotti           

Bastia Umbra, un Comune dalla spiccata attività artigianale ed industriale con un Centro fieristico, realtà unica del Centro Italia e baricentrica rispetto al territorio nazionale, si associa alle parole del Sindaco di Perugia Andrea Romizi, parole che esprimono grandi timori e paura per quello che stiamo vivendo, non più solo per l’emergenza sanitaria ma anche per l’emergenza sociale ed economica. Il 10  aprile scorso è stato inviato un accorato appello agli Organi di Governo locale affinché rappresentassero al Governo centrale le istanze di tutti gli imprenditori che hanno visto interrompere drasticamente la propria attività produttiva e commerciale ma dal DPCM del 26 aprile poco è stato recepito e quella fase due che tutti noi aspettavamo con trepida attesa è risultata una “sdoganata” più ricreativa che economica e sociale. Stiamo pensando alla pagliuzza ma non alla trave. Riceviamo ogni giorno le richieste delle associazioni di categoria per la sospensione dell’ Imu e della Tari, per citare solo le imposte più importanti, tutti i giorni raccogliamo la disperazione di quelle famiglie  che non sono rientrate nell’assegnazione del bonus alimentare e il tutto si concentra sui congiunti, sull’apertura regolamentata dei parchi e dei giardini pubblici, sui funerali con la presenza massima di 15 persone. E chi mettiamo a contare le persone che entrano nei parchi e nei giardini e a guardia dei giochi? Sempre il volontariato? Sempre e comunque quell’esercito di persone che donano senza chiedere, che sopperiscono alle mancanze delle istituzioni. E allora perché non riflettere anche  sulle cerimonie civili e religiose e sull’apertura dei cimiteri. Solo chi non ha la conoscenza vera  dell’italiano e dei suoi valori metatemporali cade in queste grottesche contraddizioni.
Ma che fase nuova è? Abbiamo regioni a differente intensità di contagio, partiamo da questa evidenza per ragionare in termini di ripresa.
Ci corre l’obbligo poi di fare un “piccolo” accenno all’Azienda “Comune” con le entrate quasi a zero, anche per andare incontro ai cittadini e alle imprese, e con uscite ieri  come oggi, anzi più! Solo ad esempio, la sanificazione degli ambienti che rispetto al modico contributo dello Stato richiede un impegno economico quadruplicato. Sanificazione a cui sono soggette tutte le aziende.
Abbiamo celebrato il 25 aprile, stiamo attenti, perché se ieri i partigiani difendevano la libertà dagli oppressori nazifascisti, oggi c’è il rischio reale che si ricostituiscano gruppi di partigiani per la difesa della dignità lavorativa, economica, produttiva. E non significa cacciare il nemico.
Di seguito la lettera inviata il 10 aprile ai rappresentanti dello Stato e del Governo regionale:
Ci rivolgiamo alla Vostra attenzione, quali rappresentanti dello Stato e del Governo regionale per esternarvi la nostra apprensione nei riguardi delle attività produttive presenti nel Comune di Bastia Umbra. Molte sono le aziende che esportano nel mondo i loro prodotti e il mancato rispetto dei termini di consegna previsti dai contratti, potrebbero comportare pesanti addebiti di penali e la perdita per sempre della clientela con gravi ripercussioni sul tessuto sociale a causa di una forte perdita di posti di lavoro nelle piccole e medie imprese che da sempre sono la risorsa principale della nostra economia.
Stiamo raccogliendo da giorni le preoccupazioni dei titolari di piccole e medie aziende che sono entrate in crisi profonda, penalizzate dalla pandemia, che mette alla prova oramai da tempo la loro tenuta, anche perché già incrinate dalla congiuntura economica generale.
Chiedono aiuto da parte delle Istituzioni in quanto necessitano di riaprire i battenti delle loro attività, anche in maniera parziale. Pur consapevoli della necessaria tutela della salute pubblica minacciata dal covid19, e quindi della necessità di tenere ancora alto il livello di sicurezza individuale e della collettività ci chiedono, con le dovute cautele e misure sanitarie previste a tutela di lavoratori, i clienti e fornitori, di essere indirizzati verso una riapertura dell’attività.
Sono pronti a gestire al meglio la propria azienda, al primo posto pongono la salute dei dipendenti, delle loro famiglie e di tutti i cittadini; sono persone coscienziose che sentono il peso della responsabilità di quanto ci stanno chiedendo. 
I loro timori sono anche i nostri, più i tempi si dilatano più la competizione a livello globale dal “correre insieme” si caratterizzerà come una corsa affannata che per la maggior parte, di piccole, piccolissime realtà artigianali, commerciali e industriali si tradurrà in chiusura dell’attività. Non possiamo permettercelo.
Ripristinare la possibilità di lavorare, in sicurezza, favorirà e darà slancio ad una nuova economia umbra, una economia fatta col cuore dei lavoratori e dei nostri imprenditori che hanno fatto grande l’Umbria, che hanno permesso l’aumento del PIL in tempi migliori, che hanno dato lustro al mercato e che ora stanno subendo un forte contraccolpo a livello produttivo e di mancata ricchezza.
Aiutiamoli ad uscire dal tunnel incentivando le loro motivazioni che servono all’esercizio di impresa, ora.
Certi della Vostra attenzione, a nome di tutta la comunità imprenditoriale di Bastia Umbra, porgiamo i più cordiali saluti.

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