Bastia

Bastia Umbra, Comune sommerso dalle cause

Contenzioso contro un cittadino e il ministero dell’ambiente: chiesto risarcimento danni


A dicembre due giudizi in tribunale: a rischio forti multe


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – L’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi nel giudizio dinanzi alla sezione di Assisi del tribunale civile di Perugia a seguito dell’atto di citazione presentato da un cittadino (Stefano Rubellini) per il risarcimento del danno subito a causa di un incidente stradale occorsogli nel dicembre dello scorso anno in via dei Tigli. L’udienza di costituzione è fissata per giovedì 15 dicembre. Il Comune di Bastia sarà rappresentato in giudizio dall’avvocato Giampiero Molinari di Perugia in qualità di legale fiduciario della Reale Mutua assicurazioni,compagnia con la quale l’ente è assicurato per la responsabilità civile verso terzi.
La decisione di partecipare al predetto giudizio in sede civile è scattata vista l’entità della richiesta risarcitoria (25.999 euro) contenuta nell’atto di citazione e in considerazione del fatto che il Comune di Bastia è proprietario della strada dove è avvenuto l’incidente. Il Comune ha inoltre deciso
di costituirsi nel giudizio dinanzi al tribunale di Perugia promosso dal ministero dell’Ambiente nei confronti dell’ex presi-dente del Consorzio Acquedotti Perugia Enea Bricca ed avente ad oggetto il risarcimento di danno ambientale. La richiesta di risarcimento, che, qualora venisse riconosciuta, potrebbe comportare l’esborso di somme considerevoli, viene formulata dal ministero anche nei confronti del Comune di Bastia Umbra chiamato in causa dall’ex presidente del consorzio. Per scongiurare questa eventualità la giunta municipale ha conferito l’incarico legale all’avvocato Mario Rampini di Perugia. Al contrario, ha deciso la non costituzione in giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo regionale presso cui due cittadini (Maria Fumanti e Mario Poldi) hanno presentato ricorso chiedendo l’annullamento di due ordinanze emanate a fine settembre nei loro confronti dal responsabile del settore edilizia del Comune Giampaolo Sigismondi. “La vicenda – si legge nella relazione del geometra – riguarda l’avvenuta impugnativa di un’ordinanza doverosa che imponeva la rimessa in pristino in merito ad un rilevato illecito edilizio, ordinanza avverso la quale è già stata concessa la sospensione degli effetti in attesa del giudizio di merito. Stante la limitatezza degli effetti sul territorio dell’illecito perpetrato e, in considerazione, della generale mole di cause in essere che già coinvolgono l’ente, anche per un principio di efficienza ed economicità dell’azienda amministrativa, non si ritiene indispensabile costituirsi nel giudizio de quo”.
redazione@giornaledelumbria.it

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