Bastia

BASTIA UMBRA: CASAPOUND PRESENTA IL LIBRO “QUANDO LO STATO UCCIDE”.

Bastia Umbra, 25 Febbraio – “C’e’ un filo rosso che lega il G8 di Genova, le morti di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Gabriele Sandri, Stefano Cucchi; imprudenze, fatalità. Nelle poche righe che i giornali dedicano alle morti per mano di tutori dell’ordine la spiegazione della tragedia viene in genere archiviata in questo modo, tendendo a dimenticare che dietro ogni caso c’è una storia e che dietro ogni storia ci sono famiglie lasciate sole contro muri di indifferenza o di vera e propria omertà”.
Questo è “Quando lo stato uccide”, il libro scritto da Alessia Lai e Tommaso Della Longa, presentato oggi presso la sala consiliare del Comune di Bastia Umbra, con un evento organizzato da CasaPound Italia.
Una sala del consiglio comunale gremita di giovani per una conferenza – afferma Michael Mocci, responsabile cittadino di Cpi – non si era mai vista. Mi ha fatto piacere vedere molti ragazzi curiosi e seriamente interessati non solo alla presentazione del libro ma anche alla nostra associazione. I partiti ormai sono solo dei participi passati, le loro critiche non ci scalfiscono, visto che si smentiscono da soli con gli scandali che li coinvolgono. Noi vogliamo portare avanti la nostra visione del mondo con progetti politici, sportivi, culturali e di solidarietà; questo riuscitissimo evento ne è una dimostrazione”.
“Per quanto riguarda le solite polemiche suscitate dall’utilizzo della sala consiliare – conclude Mocci – siamo veramente stufi di leggere le solite deliranti, grottesche e stantie accuse nei confronti di CasaPound, provenienti peraltro da un ambiente politicamente ‘parente’ del signor Goracci e company; sarebbe bene che si occupassero della loro situazione, di certo non bella e simbolo di quello che sono, anziché cercare di far sembrare brutto tutto quello che è diverso da loro, tutto quello che non è ‘loro’. Comunque, visto che perlomeno stavolta hanno avuto la faccia di firmarsi, dovranno difendersi nei luoghi preposti, visto che il loro comunicato diffamatorio è già in mano ai nostri legali”.

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