Sono con il sindaco Claudio Ricci e tutta l’amministrazione comunale per difendere il punto nascita e valorizzare l’ospedale di Assisi. Nella nostra regione esistono undici ospedali con punti nascita e la Regione Umbria vorrebbe tagliarli a otto (circa). Per fare questo ha scelto alcuni criteri di selezione tra cui la soglia dei 500 parti l’anno. In questo modo però dovrebbero essere chiusi per primi i punti di Spoleto e Castiglione del Lago, invece si parla solo di Assisi. Nell’ospedale della città serafica manca un primario da tanti anni e si sa che la questione ginecologi, ostetrici e primari di fiducia è fondamentale per la scelta di una mamma. Ci si fida più del proprio professionista che dell’ospedale in sé e più le cose vanno bene con quel primario più aumenta il passaparola e quell’ospedale riscuote successi e fa i numeri. La mancata nomina è stata molto penalizzante per tutto il nostro comprensorio e forse è stata una scelta politica presa con consapevolezza, non un semplice errore o dimenticanza. Assisi è la patria di Santa Chiara e del Patrono d’Italia San Francesco e nascere qui e chiamarsi Francesco o Chiara ha una valenza simbolica, religiosa e culturale. La città serafica ha circa sei milioni di turisti l’anno e la valorizzazione del suo ospedale risponde a vere esigenze sanitarie. Il Sindaco Ricci e l’amministrazione comunale stanno lottando con tutti i loro mezzi per il nostro ospedale e per mantenere il punto nascita. Vedremo se alla fine il nostro comprensorio di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Cannara riuscirà nell’impresa. Io sono con loro in questa giusta battaglia.
Jacopo Cairoli
Capogruppo PDL comune di Bastia Umbra

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