Inchiesta /7 Segnali negativi emergono dall’analisi dei dati elaborati dalla Provincia di Perugia sugli archivi del Centro per l’impiego
BASTIA UMBRA – Disoccupazione in crescita nel territorio comunale. Nell’ultimo anno infatti sono state complessivamente 1.003 le dichiarazioni attestanti l’immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa presentate presso il centro per l’impiego. Nel 2.008 erano state 837: ben 166 in meno rispetto al 2009.
E’ utile ricordare che, in base al decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, la condizione di disoccupazione dev’essere comprovata dalla presentazione dell’interessato presso il servizio competente, accompagnata da una dichiarazione che attesti l’eventuale attività lavorativa precedentemente svolta, nonché l’immediata disponibilità al lavoro. E’ poi compito del Centro per l’impiego offrire a chi è in cerca di lavoro un colloquio di orientamento entro sei mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, con riguardo ai giovani ed agli adolescenti, o una proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione e/o riqualificazione professionale, nei confronti delle donne in cerca di reinserimento lavorativo, non oltre sei mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, e nei confronti dei disoccupati e degli inoccupati di lunga durata, non oltre dodici mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, o in caso di disoccupati che godano di trattamenti previdenziali previsti dalla legislazione vigente,non oltre i sei mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione. Tornando ai dati relativi a Bastia Umbra elaborati dalla Provincia di Perugia sugli archivi del Centro per l’impiego si evince che i movimenti di ingresso nello stato di disoccupazione di lavoratori di cittadinanza italiana residenti a Bastia sono passati dai 663 del 2008 ai 728 del 2009 (+65). Un aumento di 3 unità inferiore a quello fatto registrare dai lavoratori extracomunitari, i cui movimenti di ingresso nello stato di disoccupazione sono passati dai 106 del 2008 ai 174 del 2009 (+68). Quelli invece riguardanti i lavoratori provenienti da altri Paesi dell’Unione europea nel 2009 sono stati 101, contro i 68 del 2008 (+33). (7/continua) di MASSIMILIANO CAMILLETTI