Bastia

Bastia riporta alla luce le sua storia più affascinante

BASTIA – Un’estate fortunata quella bastiola, almeno sotto il profilo della storia e dell’arte. Mentre gli esperti sono alle prese con l’interpretazione dei reperti archeologici di Via Renzini, viene annunciata un’altra importante scoperta: un affresco di epoca cinquecentesca riaffiorato nella chiesa di Santa Croce, attualmente interessata ai lavori di riconsolidamento per i danni del sisma del ’97.
«Ci troviamo di fronte ad un significativo ritrovamento – annuncia Teresa Morettoni, direttrice dei musei diocesani di Assisi – Si tratta di un’immagine della Madonna con Bambino, emersa sotto l’intonaco della seconda campata della parete destra del tempio di Santa Croce. Una scoperta avvenuta nei giorni scorsi, grazie ad una serie di saggi effettuati sulle mura interne da parte della ditta che sta conducendo gli interventi di ripristino strutturale dell’edificio posto nella centralissima Piazza Mazzini». Un ritrovamento che stimola una più approfondita ricerca e che darebbe ragione a chi da tempo sostiene la presenza di una ricca decorazione sotto la ricopertura operata due secoli fa. «L’affresco emerso – continua la direttrice – dovrebbe risalire alla seconda metà del Cinquecento. E’ di buona fattura e si presenta ottimamente conservato nella cromatura. Eccellenti sono i tratti del volto della Madonna, a grandezza naturale. Da una prima ricognizione si potrebbe pensare ad un’opera della scuola di Dono Doni». L’artista assisano, vissuto tra il 1530 e il 1575, aveva lasciato moltissime tracce di sé nelle principali chiese e basiliche di Assisi, Perugia, Foligno e Gubbio, organizzando una apprezzata scuola pittorica.
La chiesa di Santa Croce, una delle più antiche della città (sec. XIII), ha custodito (e continuerà dopo il totale recupero) le migliori opere pittoriche del territorio comunale. Tra gli artisti presenti ricordiamo Nicolò di Liberatore, Cesare Sermei, Bernardino di Mariotto, Orazio Merlini, Dono Doni e Pietro Mezastris. L’opera più pregevole è proprio quella dell’Alunno: si tratta del Polittico di Sant’Angelo, datato 1499 e definibile come l’ultima notevole fatica del folignate. Il dipinto è stato di recente restaurato e ritroverà degna collocazione nel tempio di Santa Croce. Tale edificio, che tornerà completamente agibile nel prossimo autunno, sarà di seguito ripristinato e riaperto al pubblico con le funzioni di museo. Diventerà un contenitore ideale per la raccolta delle maggiori opere d’arte bastiole, non solo pittoriche, ma anche oggetti sacri, suppellettili e vari reperti archeologici rinvenuti nei dintorni della città.
A.Cio.

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