di Leonello Carloni
BASTIA UMBRA- Il Bastia non c’è più e quel poco che rimane della squadra, è a pezzi. Eppure è sempre la stessa squadra, lo stesso staff tecnico, quello che era riuscito nell’impresa di conquistare ben 11 punti in 6 gare sotto la guida di Loris Beoni. Dopo la vittoria in rimonta ottenuta contro il Fiesole evidentemente qualcosa si è rotto e non si è capito dove e in quale specifico settore si doveva intervenire. Una serie di fatti spiacevoli e non certo previsti, hanno di fatto aggravato la situazione. Il disgraziato dopo derby con il Foligno ha influito su tutto l’ambiente. Adesso i giocatori che scendono in campo non sentono più i cori e il caldo incitamento, che arrivava dalla tribuna. I pochi spettatori che ancora seguono le sorti del Bastia assistono alla partita in un’atmosfera quasi irreale, rispetto a come erano abituati a fare.Ma la cosa che più preoccupa è quella che al momento nessuno sembra più avere a cuore le sorti della squadra e di riflesso anche della stessa società. Contro un motivatissimo Arezzo, queste lacune purtroppo sono venute alla luce. Chi si era illuso durante la settimana di trovare un Arezzo ormai privo di stimoli, si era sbagliato e di molto.La formazione amaranto, rimotivata in prima persona dal suo presidente Mauro Ferretti il quale,invitando i suoi giocatori a cercare di evitare un’altra sconfitta consecutiva (sarebbe stata la quarta) ha compiuto quell’atto importante e decisivo e le conseguenze si sono abbattute tutte sul complesso di Beoni, rimasto impelagato nelle pericolose sabbie mobili dei playout.Per fortuna però la sfida fra tricida contro il Deruta, arriva fra due settimane. Periodo questo che dovrebbe servire al tecnico Beoni di ricaricare i suoi giocatori e al presidente Bartolucci, insieme ai suoi più stretti collaboratori, di responsabilizzare per l’ultima volta i propri tesserati.