CHIESA PRESENTATI I TRE NUOVI SACERDOTI. E DON FONGO, A CANNARA, NON E’ VICARIO 
SONO STATI presentati ieri mattina dall’arcivescovo Domenico Sorrentino i tre nuovi sacerdoti nel corso della Messa solenne delle 11.30. L’avvicendamento annunciato dallo scorso giugno è stato accolto in un clima di perplessità a Bastia non tanto per la scelta dei preti, quanto per la sostituzione del parroco don Francesco Fongo e della sostituzione contemporanea di tre dei quattro sacerdoti. Perplessità che lo stesso don Francesco nell’ultima messa celebrata il 4 ottobre ha rinnovato dicendo esplicitamente che il piano del vescovo non era convincente. I tre nuovi preti don Giuseppe Pallotta, con funzioni di coordinatore, don Francesco Angelini e don Alberto Franceschetti sono a Bastia dal primo ottobre insieme al diacono Raphael Saji, che trascorrerà qui l’anno di preparazione all’ordinazione sacerdotale. Monsignor Sorrentino, dopo le spiegazioni fornite nell’assemblea del 28 luglio nella chiesa parrocchiale, ha dato applicazione al progetto senza alcuna esitazione, né correzione come invece richiedevano gli operatori pastorali. Don Francesco Fongo, da qualche giorno è parroco di Cannara a tutti gli effetti, ma ancora in attesa della nomina a vicario diocesano per gli affari economici, come aveva preannunciato il vescovo nella lettera pastorale del 28 giugno scorso. Se non sarà nominato, alcuni operatori pastorali di Bastia intendono chiederne ragione al vescovo tendo che questa marcia indietro possa essere una ritorsione.
INTANTO, monsignor Sorrentino ieri, oltre a raccogliere la promessa solenne dei sacerdoti, anche di don Ferdinando Catorelli l’unico rimasto a Bastia, ha voluto ricordare il significato profondo e non solo ‘ecclesiale’ di essere sacerdote. Ha sottolineato il principio, valido per tutti gli uomini di chiesa, riguardante il dovere dell’obbedienza come espressione di fedeltà a Cristo, «che ha insegnato ai suoi apostoli il dovere di esercitare il proprio ruolo mettendosi al servizio nella comunità nel nome di Dio».
Massimo Stangoni

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comments (3)

  • Caro Domenico, mettersi a servizio non vuol dire andare contro una comunità e non vuole dire infischiarsi dei suoi bisogni. Non vuole dire che il popolo non é capace di pensare. Sappiamo tutti che Lei Ha fatto tutto ciò x vendetta, ispirato pure da quei signori che tramano dentro la stessa parrochia. Obbedire non vuole dire sottomissione totale, x quello c’é già l’Islam ……..

  • vendetta o non vendetta solo gli alberi hanno le “raiche”che li tengono saldi per tutta la loro esistenza ,il
    tour nover è fondamentale in tutti gli aspetti della vita vita sociale o nò?a pensarci bene quanti di questi fedeli che strillano e piangono sono veramente coerenti con la parola di Dio!?

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