La città riapre i battenti e si fanno i conti con le vie d’accesso per ‘Petrini’ e ‘Franchi’


LENTA, ma inesorabile la ripresa delle attività lavorative che, di fatto, archiviano la breve parentesi di Ferragosto. La città, sonnacchiosa la scorsa settimana, ha ripreso da ieri i suoi ritmi con la graduale riapertura dei negozi, impegnati a concludere il lungo periodo di «saldi», ma soprattutto con la riapertura delle attività produttive. Torna dunque di stringente attualità il problema del traffico e della viabilità, in particolare la circolazione sulle vie interne del centro urbano che spesso vedono l’amministrazione comunale in ritardo sulle effettive necessità. In un caso, però, il Comune ha operato con lungimiranza realizzando la cosiddetta strada «rivierasca», che corre lungo il fiume Chiascio, e rappresenta la parziale realizzazione del nuovo anello di circonvallazione previsto nell’originale Piano regolatore di Astengo negli anni Sessanta. Questo intervento, risalente a quindici anni fa, aveva il primario obiettivo di sottrarre alla viabilità ordinaria il passaggio dei mezzi pesanti, soprattutto diretti o in uscita dalla «Petrini»  o dalle «Officine Franchi». Nel caso della Franchi la nuova arteria è stata utilizzata con il nuovo ingresso alle Officine; nel caso Petrini, invece, viene ancora utilizzato il vecchio accesso in via IV Novembre, a ridosso di un quadrivio e a pochissimi metri dalla piazza centrale. Insomma, un problema soprattutto per la sicurezza stradale in considerazione del fatto che dall’ingresso della Petrini, tutto in salita, transitano Tir ed autoarticolati. Scarsa sensibilità della direzione aziendale, ma anche omissione da parte della giunta e del sindaco che dovrebbero dare seguito all’uso della nuova viabilità realizzata a questo scopo, mai resa pienamente operativa.
m.s.

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