Costretto ai box per due anni dopo un brutto infortunio, sabato il primo gol in serie D
di Elisa Duili
BASTIA- Spesso si inciampa, si cade, ma poi ci si rialza sempre. A volte si ritorna meglio di prima, altre si continua semplicemente sulla stessa strada, sperando di non trovare la stessa buca.Da qualche parte poi bisogna ricominciare, proprio come Tommaso Palavisini, attaccante classe 1994 in questa stagione in forza al Bastia, che dopo aver subìto un brutto infortunio è ritornato a giocare. Tommaso ha iniziato che aveva dieci anni nel Cuoiopelli Romaiano, prima di essere visto dalla Fiorentina che lo ha portato nel suo vivaio nel 2005.La passata stagione al Prato, quest’anno
poi l’ormai ex direttore generale biancorosso Doriano Aglini lo ha portato a Bastia: “Mi sono trovato subito molto bene qui – ammette Tommaso-con i compagni e con il mister. Sono contento”.Tommaso è diplomato ragioniere, ha un fratello più piccolo,Matteo, che gioca nel Fucecchio, la società di calcio del suo paese natale. “In casa mia non c’è la tradizione del calcio – confessa il giovane attaccante toscano -, c’è la passione per i motori.
Anche a me non piace tantissimo guardare il calcio in tv”. Lui preferisce il tappeto verde alla tv: “Sono una persona solare ed aperta – dice di sè -. In campo? Preferisco lasciar giudicare gli altri”. Uno che non si perde in chiacchiere, che bada al sodo:“Da bambino io volevo giocare solo con i miei amici -racconta ancora Tommaso- , poi proprio per seguire i miei amici andai alla scuola calcio e l’anno dopo mi chiamò la Fiorentina” In fondo i suoi amici non ci avevano visto poi così male. Tifoso da sempre proprio della Fiorentina, è un grosso estimatore di Adam Ljajic: “Mi piace molto come gioca” spiega il
classe 1994. Lui ha sempre fatto l’attaccante:“Sempre seconda punta – precisa – o esterno d’attacco.Mi piace il mio ruolo perché non ci sono regole. Ci vuole molta fantasia”.Non solo soddisfazioni per Tommaso, ma anche qualche momento buio:”Nel 2010 quando giocavo con la Fiorentina mi sono infortunato
seriamente- confessa per due anni sono dovuto star fermo . E’ stata davvero dura per me,magrazie alla mia famiglia, ai miei compagni, ai miei amici ce l’ho fatta.Tutti mi sono stati molto vicini,e di questo non smetterò mai di ringraziarli”.Il suo primo allenatore non lo dimenticherà certo: “Ero
piccolo – dice Tommaso – ma mister Mosconi mi ha insegnato davvero tanto”.Ora però c’è solo il Bastia tra i suoi pensieri: “Spero sia
per me un trampolino di lancio -prosegue Palavisini – dopo essere stato tanto tempo fermo, ne ho bisogno.Non credo tornerò come prima,mace la metterò tutta”. Sabato contro il Gualdocasacastalda il suo primo gol in serie D:“Ne avevo fatti due in Coppa Italia – aggiunge – però quello di sabato è il mio primo gol in assoluto in prima squadra. Una bella emozione”.Tommaso spera possa essere il primo di tanti altri: “Quest’anno spero di giocare il più possibile – conclude
– e di ritrovare la forma migliore”.Perché s’inciampa, si cade,ma ci si rialza più forti di prima. Tommaso Palavisini lo sa bene.