di ROBERTO BARBACCI
BASTIA UMBRA – E se questo fosse davvero l’inizio della risalita?A Bastia, almeno per qualche giorno,sanno di avere carta bianca per provare a delineare scenari sino a pochi giorni fa del tutto imprevedibili. Merito del 3-0 rifilato alla Voluntas,quello che nelle intenzioni della piazza non dovrà restare un lampo isolato in un’annata di pura sofferenza, ma semmai l’incipit per un progetto che miri almeno a conquistare una piazza play-out. «Quel che so è che fino a che ci sarà una speranza, anche la più flebile, per evitare di retrocedere, noi dovremo fare di tutto per inseguirla», spiega Paolo Bartolucci. Che ha un orecchio attaccato alla cornetta del suo ufficio e l’altro sul cellulare,dove il diesse Milioto lo aggiorna costantemente sul da farsi.«Per una società come la nostra è dura fare mercato, dal momento che il budget è quello che è e pensare di spendere 40mila euro per una punta, tanto per restare in tema (Mattoni lo ha espressamente richiesto,ma certo a cifre tendenti al
ribasso è dura battere la concorrenza),è praticamente impossibile. Ma sapevamo sin dalla scorsa estate di dover fare delle “scommesse”, tecnicamente parlando, cioè puntare su elementi che non davano garanzie,ma che potevamo solo sperare che facessero bene. Purtroppo ciò non è successo, ma certo non meritavamo di stare a fondo classifica con solo due punti dopo 14 gare. Quella con la Voluntas è stata una reazione figlia della rabbia accumulata in questi mesi, e perché no, magari davvero
l’inizio di un nuovo capitolo». VIA VAI – Il mercato è destinato a frastagliare ancora i biancorossi: ieri se n’è andato Bianchi, ma altri potrebbero fare le valigie nelle prossime ore. «Bianchi era uno di quei giocatori con i quali c’era un accordo fino al 15 dicembre, ed è naturale che qualcuno l’abbia cercato per offrirgli
una sistemazione migliore. Ci muoveremo su più fronti, puntando a prendere una punta e un centrocampista, ma anche un paio di fuoriquota. Mattoni sta facendo un
gran lavoro e merita tutto il nostro sostegno». Riguardo invece a qualche partenza eccellente delle scorse settimane, Bartolucci preferisce non allungare il brodo: «Ognuno fa le scelte che ritiene più giuste. Certo tenere elementi che partono già con l’idea che ormai non ci sarà modo di salvarsi non è un bel segnale, e questo
spiega il perché di certe operazioni in uscita. Sicuramente oggi siamo tecnicamente più deboli rispetto alla scorsa estate, ma è la testa dei ragazzi che è cambiata. Ora c’è voglia di provare a cambiare le cose, prima non ne avevo vista molta»