Bastia

«Bastia? Non possiamo far finta di niente»

Eurochocolate, Perugia ormai in bilico. E al Comune che parla di “legame indissolubile“ Guarducci risponde. «Qui ho la sede legale…»
PERUGIA Numeri da capogiro per Eurocchocolate a Umbria Fiere. E in più: bastioli entusiasti, sponsor pure e zero polemiche. Architetto Eugenio Guarducci, la prima edizione a Bastia ha fatto il botto: chi glielo fa fare di tornare a Perugia?«A marzo – dice con un sorriso largo così – quando decidemmo questa location non c’era prospettiva, ora siamo molto, ma molto soddisfatti». Anche gli sponsor e le aziende del cioccolato immaginiamo..«L’Ad della Lindt già mi ha chiesto che faremo nel 2022. In molti nei primi tre giorni hanno venduto tanti prodotti quanto immaginavano per tutta la manifestazione e sono corsi a rifornirsi» Certo, di gente a Perugia però ne veniva di più…«Si arrivava a 25/30mila presenze in contemporanea durante gli week end. A Bastia al massimo 10mila. Ma hanno speso molto di più oltre ai 10 euro per entrare».La domanda delle domande è sempre quella: Eurochocolate tornerà a Perugia?«A Bastia è successo qualcosa di straordinario. Vedremo quale formula adottare nella prossima edizione, ma non possiamo far finta di niente. Io credo che si possano fare due edizioni, una a ottobre e una a marzo come faremo quest’anno». Ma in Comune le fanno pressione per ritornare?«Nessuna. Sono io che li presso per fare la Città del cioccolato. Speriamo lo capiscano: Bastia è stato l’esempio lampante che può funzionare tutto l’anno». Perché non ha partecipato al bando per la gestione del Mercato Coperto? «Perché c’è una clausola che vieta il ticket a pagamento per l’accesso agli spazi. Mi sono fermato lì».L’assessore al Commercio ha detto che dopo 27 anni il legame della città con Eurochocolate è indissolubile…«E’ vero, infatti noi abbiamo da sempre la sede legale nel capoluogo (sorride)».A Bastia vi hanno steso il tappeto rosso.«E gli operatori si sono organizzati e occupati subito di legare la propria attività al cioccolato. Una risposta notevole che a Perugia purtroppo negli anni è avvenuta solo raramente» Le mancano le polemiche perugine?«Per niente, abbiamo lavorato più tranquilli e risparmiato un sacco di tempo a leggere e a rispondere agli attacchi». E a chi le augurava di fare flop cosa risponde?«Che un pensiero simile è orribile, anche se certe cose lasciano il tempo che trovano. Dietro c’è un’impresa con tanti lavoratori, e qualcuno fa finta di non saperlo»

Michele Nucci

La sindaca: «Siamo entusiasti» Giottoli: «Scelta condivisa»

Il sindaco di Bastia Lungarotti con Guarducci

PERUGIA«Gli operatori turistici e commerciali di Bastia sono rimasti entusiasti di Eurochocolate». Ecco un altro motivo per Guarducci per cambiare aria. E’ il sindaco di Bastia, Paola Lungarotti, a dirlo, che poi precisa: «Bisogna andare al di là del territorio. Umbria Fiere non è di Bastia è della regione, ma certo noi ne abbiamo molto beneficiato». «Mi piacerebbe però andare al di là dei localismi – aggiunge lo stesso Guarducci –. Questo è un evento non più cittadino: il tasso di riempimento degli alberghi è stato importante a Bastia, Assisi, Perugia con riverberi in tutta l’area di Bevagna e Montefalco». L’assessore perugino Ganriele Giottoli precisa: «La città non si è svuotata, la scelta di Bastia l’abbiamo condivisa lo scorso marzo» ma non dice nulla sul futuro di Eurochocolate e se ne va prima di poter rispondere a qualsiasi domanda…

Umbria Fiere, numeri da capogiro E 235mila euro di fondi pubblici

PERUGIA Viene davvero da chiedersi perchè mai Eugenio Guarducci e la sua Eurochocolate dovrebbero tornare a Perugia. Intanto ci sono i numeri che sono eloquenti: gli ingressi sono stati tra i 70 e i 75mila, di cui 36mila on line prenotati a pagamento (10 euro ciascuno). Poi c’erano i bambini sotto i dieci anni, gli ingressi a invito e tutti quelli che hanno pagato una volta arrivati a Umbria Fiere. Poi il valore del singolo scontrino d’acquisto che è passato da 8,50 a 19 euro, per un totale di 1,4 milioni di spesa. Ma questa volta sono arrivati i contributi pubblici, ben 235mila euro: 110mila la Regione, 25mila Sviluppumbria, 30mila il Comune di Perugia e 70mila quello di Bastia. Senza contare che a differenza delle edizioni perugine, sono stati stipulati 400 contratti di lavoro per quei dieci giorni anziché 600. Facile capire perché non tornerà a Perugia…

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