BASTIA UMBRA Solo nella tarda serata di domenica scorsa è terminata l’attenta ricostruzione dei fatti per il Bastia, impegnato alla ricerca della verità. Il suo infaticabile segretario,Giancarlo Babbuini, infatti, ha trascorso una larga parte della nottata di sabato e l’intero pomeriggio successivo nel tentativo di trovare quell’ipotetica, terza giornata di squalifica che pare pendesse sulle spalle dell’ex bomber bastiolo, Walter Invernizzi (nella foto), attualmente in forza al Sangiovanni Valdarno. Dai tabellini degli incontri a cui il bomber, ha partecipato e riportati dagli inviati sui campi,risulterebbero due le ammonizioni a carico di Invernizzi che, sommati alla sanzione del giudice sportivo applicata al giocatore in conseguenza alla sua espulsione diretta durante il match contro il Gualdo Casacastalda le stesse giornate di squalifica sarebbero giustamente salite a tre. Nei referti arbitrali a cui però, lo stesso giudice fa riferimento e procede alle sue successive decisioni,di queste ammonizioni non c’è alcuna traccia nei comunicati.Il Bastia, si è fidato (giustamente ndr) di quanto riportato dagli inviati delle testate presenti agli incontri,ecco spiegati i suoi dubbi.La stessa società, però,una volta constata, sempre con Giancarlo Babbuini, la non presenza nelle liste ufficiali del nome e della matricola di Invernizzi per le gare disputate dall’Arezzo contro la Lupa Roma e due con il Pomigliano, ha di fatto desistito dal presentare l’eventuale ricorso. Bravissima a questo punto anche la dirigenza dell’Arezzo che si è guardata bene dall’utilizzare Invernizzi in queste importanti sfide. Altrimenti, anche se la volontà del presidente Paolo Bartolucci,sarebbe stata quello di non chiedere l’invalidazione della gara persa per 2-1, gli sviluppi sarebbero stati ben altri.Ancora una volta l’umile e prezioso lavoro che, puntualmente, svolgono disinteressatamente gli inviati sui campi, trova un’ulteriore conferma. Nel caso ci fosse qualche altro dubbio di serietà morale, sulle persone preposte a questo delicato incarico.
Leonello Carloni