MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Il processo costituente del Partito democratico bastiolo si incaglia sulla vicenda legata al “licenziamento” dell’assessore all’Urbanistica Giorgio Antonini (area Margherita). Il ritiro delle deleghe disposto dal sindaco Francesco Lombardi all’assessore che aveva minacciato di dimettersi, il tutto prima del vertice del Pd regionale che avrebbe dovuto pronunciarsi in merito, ha provocato infatti il disappunto del partito da cui proviene l’assessore esautorato. Al punto che il direttivo comunale della Margherita ha comunicato al sindaco che intende sospendere, seppur momentaneamente, la partecipazione al processo di formazione del Pd bastiolo “per sottolineare che simili atti di prevaricazione non giovano affatto al percorso di una forza politica che deve essere veramente nuova e lontana da questi metodi”.
Parimenti i Dl annunciano di non garantire la presenza in aula in occasione dei prossimi consigli comunali, dove peraltro è stato già costituito il gruppo del Pd coordinato da Antonello Caleri (area Margherita) e guidato da Moreno Antonini (area Ds). “Il sindaco – commentano i rappresentanti istituzionali della Margherita – ha assunto un’iniziativa unilaterale senza tener conto dei suggerimenti dei rappresentanti provinciali e regionali del Partito democratico. La scelta della revoca delle deleghe ad un solo assessore fa ricadere su di Antonini tutta la responsabilità di un disagio che lo stesso più volte ha manifestato al sindaco. Il problema investe invece l’intera Giunta. Prima che la situazione precipitasse lunedì sera si è tenuta la seconda assemblea del Partito democratico, che ha stabilito, tra le altre cose, l’ampliamento del coordinamento, da 5 a 14 membri, che avrà un ruolo politico a tutti gli effetti, legittimato dall’assemblea attraverso un voto unanime. “In altri termini – spiega Graziano Lombardi – il coordinamento potrà esprimersi, prendere posizioni, decidere strategie in nome del partito democratico di Bastia, affinché da subito si diventi autonomi, rispetto alle istituzioni regionali, perché le scelte su chi, su come si deve governare la nostra città, devono necessariamente essere prese dai nostri organismi”. Del coordinamento dovrebbero entrare a far parte i due segretari uscenti Ds e Dl (Pecci e Cristofani), il capogruppo ed il coordinatore del Pd in consiglio comunale ed i coordinatori delle consulte.

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