Bastia

Bastia, la Margherita «strappa» e diserta il consiglio comunale

Ieri pomeriggio i due consiglieri dei Dl e l’assessore Antonini non si sono presentati alla riunione


Ora il sindaco Francesco Lombardí inizia a ricostruire l’esecutivo


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – I due consiglieri (Caleri e Bonciarelli) e l’assessore (Antonini) della Margherita hanno disertato ieri la seduta del consiglio comunale. Dunque lo strappo annunciato si è consumato concretamente. Oggi il sindaco Francesco Lombardi, dopo aver ritirato le deleghe, inizierà l’opera di ricostruzione dell’esecutivo con ogni probabilità assegnando al capogruppo ds Moreno Marchi l’assessorato ai Lavori pubblici fino a ieri nelle mani del compagno Antonio Criscuolo. Ma la mossa ad effetto potrebbe essere l’attribuzione di un assessorato alla dl Gabriella Bonciarelli al cui posto in consiglio comunale subentrerebbe Pino Minelli, primo dei non eletti nelle file della Margherita. Una mossa che tirerebbe dentro in un colpo solo due rappresentanti alla Margherita non molto entusiasti della decisione del partito di rompere con la maggioranza. La prima infatti si è astenuta al momento del voto nel corso dell’ultima assemblea degli iscritti, quella che ha ratificato, a maggioranza, la decisione di uscire dalla coalizione di governo. Il secondo vi si è addirittura opposto. Intanto il segretario comunale dei Ds Erigo Pecci osserva che “le recenti e ripetute prese di posizione da parte della Margherita mettono in luce una incontinenza verbale che mal si coniuga con quel senso di responsabilità che tutti dovrebbero avere. I Ds hanno assunto l’atteggiamento politico di chi non vuole interrompere il lavoro amministrativo sinora svolto lavorando al tempo stesso perché il dialogo non venisse mai meno. Dall’altra parte, però, si cerca di alimentare un’idea di crisi che non c’è, in quanto la giunta è sempre stata operativa in tutta questa fase di verifica ed anche ora che le deleghe sono state riacquisite dal sindaco in attesa di poterle assegnare alla squadra al completo. E’questo ciò che il sindaco vuole fare. Non esistono questioni politiche, ma organizzative e funzionali, come il sindaco ha più volte ribadito. E’ fuorviante dare altre interpretazioni. Attardarsi nella retorica (poteri forti, sindaco subalterno) rappresenta un limite politico e culturale”.

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