Bastia

Bastia, il Sogno di Pà chiude dopo quasi un quarto di secolo

LA STORIA

BASTIA UMBRA Affitti divenuti insostenibili, utenze sempre più care, incassi che non bastano più per mandare avanti l’attività. E’ sempre più dura per i negozi di abbigliamento rimanere in piedi. L’ultimo a chiudere a Bastia è stato, nei giorni scorsi “Il sogno di Pà”.

Dopo 23 anni di attività, di soddisfazioni e di forte apprezzamento da parte della clientela, la titolare Patricia è stata costretta a dire basta. Ha voluto però lasciare un messaggio di ringraziamento alla clientela, con un post sui social che esprime gratitudine per il supporto ricevuto in questi anni: «Grazie ad ognuna di voi di aver contribuito per questi 23 anni alla mia esistenza e crescita. Senza di voi il mio sogno non si sarebbe mai realizzato. Vi porterò per sempre nel mio cuore!». Ma per lei, il negozio è stato molto più di un’attività commerciale: «Sei stato il mio sogno da ragazzina, la mia creatura, il mio punto di partenza, la mia crescita e certezza, la mia casa, la mia gioia, le mie domeniche, i miei 23 Natali, le mie soddisfazioni, le tante, tantissime amicizie, i sorrisi, i pianti, gli abbracci. Sei stato tutto per me. Ma oggi ti lascio andare”»

Questa chiusura non è un caso isolato. Molti negozi di abbigliamento stanno affrontando una crisi che sembra senza via d’uscita e costretti ad abbassare le saracinesche. Le spese fisse, tra cui gli affitti e le bollette, non sono più sostenibili. Anche Il Natale non ha portato gli incassi sperati. In un mercato sempre più digitalizzato, dove le vendite online dominano, le piccole attività faticano a competere e a mantenere la loro clientela storica. La chiusura di “Il sogno di Pà” è un segnale evidente delle difficoltà che i negozi di abbigliamento stanno vivendo.

A Bastia, un punto di riferimento per il settore ora non c’è più, e il commercio locale subisce una nuova battuta d’arresto. Un addio che lascia spazio alla riflessione su come sostenere le attività tradizionali e combattere le cause di una crisi che rischia di cancellare belle storie come questa fatte di passione e impegno.

Massimiliano Camilletti

Il_Messaggero_Umbria_01_Febbraio_2025-pag-bastia.pdf (11 download )

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