Bastia

Bastia, il segno dell’immigrazione nel saldo demografico da «boom»

Popolazione triplicata in mezzo secolo Quota 21mila toccata grazie a 2000 stranieri


IL 2007 SEGNA un nuovo traguardo demografico, toccando e superando la soglia dei ventimila residenti. Importante è non solo il dato in sé, ma quanto si cela dietro i numeri. L’incremento che fa di Bastia la città umbra cresciuta di più negli ultimi 50-60 anni (7.000 erano gli abitanti nel 1950), da qualche anno ormai è determinato in prevalenza dall’immigrazione. Lo rivela un dato: al 31 dicembre scorso la popolazione era di 19.934 abitanti, al 31 ottobre scorso è arrivata a 20.777. Oltre 800 residenti in più, di cui quasi 400 gli stranieri che al 31 ottobre sono 1.729. Anche la natalità piuttosto vivace è in gran parte dovuta alle famiglie degli immigrati, facendo della popolazione bastiola la più giovane dell’Umbria. Un contributo significativo negli ultimi mesi è arrivato dalla Romania, dopo l’apertura della frontiere. I romeni, balzati al secondo posto delle nazionalità estere, è presente con 441 residenti (184 maschi e 257 femmine), mentre la prima è ancora l’albanese (506). La domanda che molti si fanno in questi giorni è: dove vuole arrivare Bastia? L’interrogativo è rivolto all’amministrazione comunale che, pur avendo adottato la scorsa estate un regolamento “draconiano” per rendere sempre più difficile il transito dei ‘rom’, è tenuta a dire come intende regolare lo sviluppo. I piani edilizi, in queste settimane, sono il tema dominante dell’attività del Comune, che dagli anni Novanta è cambiato non solo per gli immigrati stranieri, ma anche per quelli italiani, soprattutto dalle regioni meridionali che equivalgono e superano gli stranieri. Le conseguenze di tale realtà non solo pongono seri problemi alle infrastrutture cittadine, ma anche sui servizi sociali che pesano sulle finanza locale, con incrementi ormai fuori controllo.
m.s.

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