CHE SUCCEDE nel Pd bastiolo dove, dopo le Primarie dell’8 febbraio che hanno indicato in Antonio Criscuolo il candidato sindaco, si torna a parlare di annullamento della consultazione? Non è una chiacchiera di strada, ma l’ipotesi concreta avanzata da una parte del gruppo dirigente piddino che raccoglie gli ex sindaci. La cosiddetta ‘vecchia guardia’ che, nel timore di perdere le elezioni amministrative del prossimo giugno, chiede una riedizione delle tradizionali alleanze. Il confronto interno al Pd ha assunto toni talmente aspri che il coordinatore Roberto Capocchia l’altra sera ha abbandonato la riunione del direttivo. «Se hanno i numeri per capovolgere le decisioni — spiega Capocchia — li usino. Il partito, finora, ha scelto un percorso largamente condiviso: per le primarie a dicembre hanno votato oltre 50 degli 80 membri dell’assemblea comunale. La procedura, in questo caso, è essenziale e collegata alla gestione democratica del partito e nel rapporto con gli elettori. Il fatto che alle primarie abbiano votato più di 1.800 elettori non può essere sottovalutato. Noi non intendiamo essere presi in giro e ancor meno prendere in giro i cittadini».
Eppure, c’è chi chiede l’annullamento delle primarie ritendole un ostacolo alla ricostruzione del centrosinistra. «Un rilievo sbagliato — sottolinea il coordinatore — perché la partita delle alleanze si giocherà sulla condivisione del programma elettorale e amministrativo. Un lavoro che affronteremo dalla prossima settimana».


IN REALTA’ Criscuolo ha già iniziato contatti informali con PdCi, Rifondazione e Idv, ma il confronto ufficiale coinvolgerà il Pd per volontà del coordinatore Capocchia e dello stesso candidato sindaco che ritiene fondamentale il ruolo dei partiti nella gestione della politica comunale.
m.s.

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