Bastia

Bastia, fusione Mignini-Petrini: «tavolo» con l’assessore regionale

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Sollecitato da Cgil e Uil Giovannetti incontra i colleghi bastioli per chiarire il quadro


QUALE FUTURO per gli stabilimenti e per l’area Petrini? La domanda è senza una risposta certa, non solo per le trasformazioni che ha avuto il gruppo industriale negli ultimi anni, ma perché la fusione del marchio Petrini-Mignini, formalizzata a gennaio per iniziativa del nuovo azionista di riferimento Marino Mignini, non è stata finora accompagnata da un piano industriale. Le preoccupazioni iniziali delle maestranze e dei sindacati sono diventate un allarme per i posti di lavoro. Direttamente sollecitato da Cgil e Uil, si è mosso l’assessore regionale alle Attività produttive Mario Giovannetti (nella foto) che ha incontrato a Bastia gli amministratori locali, guidati dal sindaco Francesco Lombardi. Erano presenti la vicesindaco Nadia Cesaretti, e gli assessori Andrea Tabarrini e Moreno Marchi. Giovannetti ha chiesto in via preliminare agli amministratori se il Comune è intenzionato a varare una variante per la trasformazione dell’area industriale. Alla risposta negativa del sindaco, che ha confermato l’intenzione della Giunta di inserire l’area nel nuovo Prg, l’assessore alle Attività produttive ha manifestato la volontà della Regione di ascoltare anche il Comune di Assisi, direttamente interessato all’operazione della fusione dei marchi, per poi valutare il piano industriale che Mignini avrebbe annunciato per il 12 marzo. Il processo industriale ormai attivato va verso l’accorpamento della produzione dei mangimi nello stabilimento di Petrignano e quindi, anche se non in tempi immediati, si prevede la chiusura del sito di Bastia. E per i volumi e l’area Petrini, che sono a ridosso del centro storico? Se l’inserimento dell’area nel Prg è cosa certa, l’indicazione della destinazione è invece tutta in alto mare.
m.s.

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