Bastia

Bastia, critiche all’apertura dei Ds verso Rifondazione

II consigliere Aristei contraria al percorso comune tra i due partiti
Al centro del dibattito le pratiche urbanistiche.
“Manca il dialogo con il resto del centrosinistra”


BASTIA UMBRA – Il teatrino della politica bastiola non si è chiuso con il rimpasto di giunta effettuato nei giorni scorsi. Ne è convinta Rosella Aristei, capogruppo delle liste civiche che occupano i banchi dell’opposizione: “Dopo 5 mesi di crisi della giunta, dove l’oggetto del contendere non era costituito dalle scelte per la città, ma dalle poltrone, ancora oggi non si capisce come finirà, viste le faide interne alla maggioranza.
Se da una parte la maggioranza o i Ds, per voce del segretario Pecci, comunicano di continuare a dialogare con tutte le forze del centrosinistra, di fatto hanno aperto il dialogo solo con Rifondazione, al cui capogruppo Ciotti hanno offerto l’incarico di presidente del Consiglio, dopo il rifiuto del partito di Bertinotti ad un assessorato e quindi all’ingresso in maggioranza.
 Il sindaco – prosegue – ha agito usando il vecchio modo di fare politica: non un tavolo di confronto con tutta la minoranza, ma la chiamata diretta, dei soggetti che a lui servono, al di là della  condivisione delle strategie politiche. Vecchio metodo, vecchia politica per far finta di cambiare qualcosa senza cambiare niente.
Mi chiedo come può, il segretario dei Ds, dire di aprire alle forze che vogliono dialogare e fare un percorso insieme se Rifondazione Comunista boccia quasi tutte le pratiche urbanistiche più significative di Bastia? Quale condivisione c’è tra i DS e Rifondazione?
Occorre onestà e rispetto dei cittadini, che non capiscono cosa c’è dietro alla crisi e alle nuove deleghe, tolte a chi lavorava bene, come detto dal sindaco, e assegnate ad altri, magari completamente inesperti. Le liste Civiche, per trasparenza e coerenza, sono all’opposizione e non sono mai state contattate da nessuno.
Insieme ai cittadini – conclude Rosella Aristei – aspettano la fine di questo teatrino per il bene della città”.

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