Bastia

Bastia, cenone e regali all’insegna del risparmio

Fino alla vigilia bastioli e assisiati hanno afollato i negozi in cerca di doni per parenti e amici


Massima attenzione ai prezzi in vista del Capodanno


FLAVIA PAGLIOCHINI


BASTIA – A Natale, con pranzi, regali, cenoni, i prezzi dei negozi registrano un improvviso rialzo verso l’alto. Anche se il consuma tore umbro sembra orientarsi verso prodotti il cui costo si avvicina al prezzo medio rilevato, atteggiamento che secondo gli esperti testimonia un atteggiamento “prudente e consapevole”, tuttavia per queste festività natalizie non manca chi si lamenta per le spese eccessive.
Anche i negozi di Assisi e Bastia non fanno eccezione: molti consumatori hanno segnalato come alcuni prodotti, ad esempio la frutta secca e fresca, usata per i festeggiamenti natalizi, abbia subito un aumento anche del 20%, per non parlare degli articoli da regalo, o dei capi d’abbigliamento. “I prezzi di frutta e verdura sono aumentati tantissimo rispetto ad un mese fa, denuncia una signora facendo la spesa – e non solo nei piccoli negozi o nei mercatini, ma anche presso la medio-grande distribuzione”. “E non solo – le fa eco un’altra – anche i tortellini, gli agrumi e i prodotti tipici del cenone”. Sensibili aumenti anche per champagne e spumanti. Sul fronte regali, le cose non vanno meglio: anche se gli acquisti vengono fatti perlopiù nei mercatini natalizi, gli abitanti di Assisi e Bastia lamentano un aumento generale, dall’abbigliamento all’elettronica. Stabili i prezzi dei libri, ma quelli, fanno notare molte persone, hanno il prezzo di copertina. E i consumatori denunciano anche il fatto che molti negozi,più che un patto per calmierare i prezzi, abbiano fatto un accordo per vendere i loro prodotti più o meno alla stessa cifra. “Molti negozi di abbigliamento e calzature – accusa una giovane bastiola intenta agli ultimi acquisti natalizi – vendono la merce con una diferenza di pochi euro”. I negozianti però non ci stanno, e si difendono: i proprietari di generi alimentari macellerie e pescherie, spiegano come i clienti comprino prodotti, come salmone e aragosta, che hanno prezzi alti. Discorso valido anche per i
negozianti di frutta e verdura: “Se un cliente chiede frutta fuori stagione, frutta che viene importata dall’estero, deve anche essere disposto a pagare di più”, argomentano. E anche chi gestisce negozi di calzature o d’abbigliamento non si tira indietro: “Sapevamo in anticipo che quest’anno non si sarebbero fatte spese folli – sostiene la proprietaria di un negozio d’abbigliamento – e per questo abbiamo mantenuto i prezzi più o meno allo stesso livello dello scorso anno”. “D’altra parte – conclude il proprietario di un negozio di calzature – i clienti non si lasciano ingannare, e trovano sempre il negozio più conveniente. Non va bene neanche a noi alzare i prezzi, perché venderemmo di meno”.


 

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