Un palazzo di Bastia è divenuto la dimora dei volatili

Una petizione per chiedere interventi

MASSIMILIANO CAMILLETTI

BASTIA UMBRA – E’ allarme igiene in via Sant’Angelo nel cuore storico della città. La via infatti è infestata dai cattivi odori emanati dagli escrementi dei piccioni che hanno eletto a propria dimora un palazzo abbandonato dai proprietari in seguito al sisma del 1997. Dopo che le numerose richieste d’intervento dei singoli cittadini sono rimaste inascoltate, la situazione, o meglio l’aria, è ora diventata insopportabile. L’edificio, i cui lavori di ristrutturazione sono bloccati da un paio d’anni, è ormai un vero e proprio contenitore di sterco di colombi. Ne sanno qualcosa i passanti, ma soprattutto coloro che nel vicolo ci abitano e ci lavorano. E non sono pochi: un parrucchiere, una parrucchiera, una macelleria e una pescheria.
Di certo la puzza che il palazzo sprigiona non svolge una funzione promozionale a favore di queste attività.
A nulla è servita nemmeno l’ordinanza con cui l’allora sindaco Lazzaro Bogliari invitava i titolari delle abitazioni a chiudere tutti i possibili siti di nidificazione. I piccioni hanno rotto infatti le reti che impedivano l’ingresso nella casa attraverso le finestre. Esasperati residenti e negozianti hanno dunque deciso di prendere di petto la situazione promuovendo una raccolta firme in calce ad una petizione in cui chiedono la bonifica del palazzo e il ripristino di condizioni igieniche adeguate nell’intera via. Una volta terminata la raccolta firme il documento sarà inoltrato all’amministrazione comunale e all’asl numero 2 nella speranza che chi deve intervenire provveda a farlo quanto prima. Potrà apparire superfluo ma è bene ricordare che i piccioni sono portatori di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali e contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi

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